
(AGENPARL) – mer 12 marzo 2025 CAMERA, AURIEMMA (M5S): SCIPPO DI DEMOCRAZIA PER ACCONTENTARE UN PARTITO E UN SIGNOROTTO CALABRESE
ROMA, 12 marzo – “Oggi votiamo la decadenza di una rappresentante dei cittadini democraticamente eletta e questa decadenza non si basa su principi di giustizia nè di legittimità nè di merito. Si tratta della decisione di un partito, appoggiato dalla maggioranza, di prendersi un seggio con ogni mezzo. Sono state calpestate le regole e la volontà degli elettori che su quelle regole si sono basati”.
Lo ha detto la deputata Carmela Auriemma, vice presidente del gruppo M5S, in aula alla Camera.
“Il ricorso di Andrea Gentile – ha aggiunto – si basa su 83 dichiarazioni imbottite di assurdità: rappresentanti di lista che sarebbero stati presenti contemporaneamente in più seggi distanti tra loro anche 21 chilometri, persone che non potevano essere presenti in certi seggi perchè non erano elettori di quei seggi, rappresentanti di lista che nel ricorso hanno denunciato anomalie nel voto che in sede di scrutinio non avevano contestato. In quel collegio non c’è un solo voto contestato nei verbali e nessuno ha fatto denunce per le presunte anomalie. In Giunta si è volutamente deciso di scegliere criteri che avrebbero portato vantaggi solo a Gentile, perché con il solo riconteggio delle schede bianche, già di per sè anomalo, Anna Laura Orrico del M5S avrebbe mantenuto il seggio. La verità è che nella Giunta si è lavorato solo per recuperare voti per Gentile. La Giunta doveva essere un giudice imparziale, invece è stata strumento per compiere uno scippo. A proposito di schede bianche, come è possibile che ben il 10% delle schede scrutinate come bianche in Giunta si sono rivelate votate quando di solito la media è del 3%? Questa Camera deve capire cosa è successo! State compiendo un’ingiustizia incredibile, nemmeno le sentenze della Corte Costituzionale in materia elettorale hanno valore retroattivo, questo scippo di democrazia all’interno della Camera, invece lo ha. Colleghi, non dovreste piegarvi ai desiderata di un signorotto che vanta come unico titolo di ingresso l’appartenenza a un blasone. Domani potrebbe capitare a chiunque di voi”.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle