
(AGENPARL) – mar 11 marzo 2025 Riarmo Ue. Domani Fratoianni e Bonelli (Avs) al Question Time con ministro
Giorgetti
Vogliamo sapere dal ministro dell’economia se in sede di Consiglio
dell’Unione europea l’attuale governo italiano intende sostenere le
proposte della Commissione Ue di un piano di riarmo a livello comunitario
(Reap) basato su: un piano di investimenti di 150 miliardi di euro; la
possibilità di derogare alle regole del Patto di stabilità e crescita
attraverso l’allentamento dei vincoli di bilancio sino all’1,5 del Pil
nazionale; la possibilità di ricorrere ai fondi di coesione per
sovvenzionare l’industria bellica; un cambio di missione della Banca
europea degli investimenti per consentire prestiti per difesa; la
mobilitazione di capitale privato.
È quanto chiederanno domani pomeriggio nell’aula di Montecitorio Nicola
Fratoianni ed Angelo Bonelli nel corso del Question Time al ministro
Giorgetti
Avs ricorda che l’operazione, lungi dal limitarsi all’obiettivo di
creazione di una difesa a livello comunitario, appare palesemente ed
esclusivamente volta a mettere a disposizione dei singoli Stati membri
risorse e flessibilità per favorire il rafforzamento delle loro capacità
militari in un quadro di aderenza rispetto agli impegni “non vincolanti”
assunti in sede Nato di incremento della spesa militare e quindi di
sostanziale aderenza alle richieste avanzate dal Presidente Trump.
E gravi risultano sia la possibilità di dirottare e mobilitare importanti
risorse dei fondi di coesione, sia la concessione di deroghe alle regole di
governance economica per l’applicazione del Patto di Stabilità e Crescita
per finanziare la spesa bellica piuttosto che quella per fronteggiare la
sicurezza sociale, tutelare l’ambiente, realizzare gli obiettivi della
transizione ecologica, dell’innovazione digitale e le politiche industriali
capillari.
Occorre infine sottolineare che il “nuovo strumento finanziario dell’UE per
sostenere gli Stati membri nel potenziamento delle loro capacità di difesa”
da 150 miliardi verrà attivato sulla base dell’art.122 del TFUE che esclude
il Parlamento europeo dal processo decisione producendo così una grave
lesione democratica su scelte importanti e strategiche.
Lo rende noto l’ufficio stampa – Roma, 11 marzo 2025
UFFICIO STAMPA EUROPA VERDE