
Una settimana orsono, Agenparl ha pubblicato la lettera inviata dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, al Dr. Glen A. Cook, PGM (Utah), Segretario della Commissione per le Informazioni sul Riconoscimento della Conferenza dei Gran Maestri del Nord America.
Nella missiva, Bisi ha voluto esprimere una chiara precisazione riguardo al Rapporto 2025 della Commissione, nella sezione relativa alla “Gran Loggia Regolare d’Italia e Grande Oriente d’Italia”. In particolare, ha smentito categoricamente che il Grande Oriente d’Italia (GOI) abbia mai dato il proprio consenso al riconoscimento simultaneo da parte delle Grandi Logge nordamericane sia del GOI sia della Gran Loggia Regolare d’Italia (GLRI).
Il Gran Maestro ha ribadito che il GOI e la GLRI non intrattengono rapporti di amicizia, e che pertanto vige una netta separazione tra le rispettive Logge: i Fratelli del GOI non possono visitare le Logge della GLRI e viceversa. Bisi ha chiesto alla Commissione una rettifica ufficiale nel caso in cui il rapporto diffuso fosse considerato ufficiale.
Questa comunicazione si inserisce in un quadro già complesso per il Grande Oriente d’Italia. Recentemente, l’Agenparl ha trattato il caso della sospensione e successivo depennamento di Stefano Bisi dal Rito Scozzese Antico ed Accettato (RSAA). Con il Decreto n. 66/GN del 17 dicembre 2024, firmato dal Sovrano Gran Commendatore Giulio Nigro, Bisi è stato ufficialmente rimosso dal RSAA per la Giurisdizione Massonica Italiana, dopo che un precedente Decreto (n. 44/GN dell’8 giugno 2024) aveva disposto la sua sospensione in attesa di chiarimenti.
Questa vicenda si inserisce in un contesto di tensioni e dibattiti interni al Grande Oriente d’Italia, già segnato da polemiche e da recenti episodi controversi, compresi alcuni arresti di membri affiliati. La figura di Stefano Bisi era già stata oggetto di critiche e speculazioni, amplificate dalla stampa e dal forte interesse mediatico.
A ciò si aggiunge il dibattito sull’ipotesi di un nuovo rito massonico “spurio” italiano, che potrebbe emergere in risposta alla rottura del GOI con il RSAA e ai tentativi di ridefinire gli equilibri interni alla Massoneria italiana. In tale scenario, la possibilità di nuove elezioni nel GOI viene ventilata e ‘caldeggiata’ da una sparuta minoranza di voci interne, che stanno facendo circolare ad arte notizie relative ai non buoni rapporti di Leo Taroni con l’America e la sua posizione in questo delicato quadro internazionale. Notizie prive di fondamento che sono fatte girare solo con l’obiettivo di spingere i membri della Obbedienza del GOI ad andare a nuove elezioni (cosa improbabile in quanto ancora pende un giudizio del Tribunale ordinario di Roma sui certificati elettorali).
Nel frattempo, rimangono aperte questioni cruciali, come l’audizione parlamentare richiesta nell’aprile 2024, che potrebbe fornire ulteriori elementi di chiarimento sulle dinamiche interne e sul loro impatto sulla credibilità dell’istituzione massonica.
Inoltre, resta sotto i riflettori la vicenda della Fondazione Grande Oriente d’Italia ONLUS, già trattata in numerosi articoli da Agenparl.
Parallelamente, sono ancora in corso nuove sospensioni tra gli aderenti al Grande Oriente d’Italia, che secondo alcune indiscrezioni sarebbero volte a fiaccare la ‘resilienza’ interna ma che, al contrario, stanno rafforzando il fronte dei taroniani.
Mai come in questo momento appare attuale la celebre frase di Immanuel Kant: “Pazienta per un poco: i calunniatori non vivono a lungo. La verità è figlia del tempo: presto la vedrai apparire per vendicare i tuoi torti”.
Resta ora da vedere come il GOI affronterà le sfide che lo attendono e quale sarà il destino della sua leadership nei prossimi mesi.