
“Anche se le spese militari saranno escluse dal Patto di Stabilità, una parte preponderante costituirà comunque una forma di prestito da restituire, seguendo un modello simile al PNRR, ovvero non a fondo perduto. Le cifre annunciate oggi da Von der Leyen hanno dunque un valore anche strategico, probabilmente per bilanciare alcune posizioni degli Stati Uniti. L’Italia ha un impegno da onorare: il 2% del PIL destinato alla NATO. Il Consiglio europeo straordinario del 6 marzo sarà un’occasione per approfondire la proposta della presidente Von der Leyen e chiarire le modalità di finanziamento e le tempistiche di erogazione di queste risorse. Va poi considerato un altro aspetto fondamentale: annunciare una spesa di 800 miliardi non significa avere subito a disposizione gli armamenti necessari. La produzione di un jet o di un carro armato può richiedere anche due o tre anni. Serve una valutazione attenta su come agire.” Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Tommaso Foti, ospite di Porta a porta su Rai 1.