
(AGENPARL) – dom 02 marzo 2025 In collaborazione con l’Università Cattolica “Sedes Sapientiae” di Lima
PERÙ: TRE PROGETTI PER VALUTARE I LIVELLI DI APPRENDIMENTO
DEGLI STUDENTI, L’UNIVERSITÀ DI UDINE FA SCUOLA
Missione di Enrico Gori, professore di statistica metodologica e decano dell’Ateneo
Udine, 2 marzo 2025 – Sviluppare e valutare i livelli di apprendimento – soprattutto in matematica,
scienze e lingua inglese – degli studenti delle scuole in Perù, dai primi gradi di istruzione fino all’inizio
dell’università. È l’obiettivo di tre progetti al centro di una missione dell’Università di Udine nel Paese
sudamericano. A idearli è stato Enrico Gori, docente di statistica e professore decano dell’Ateneo
friulano, che li ha presentati al rettore vicario dell’Università Cattolica “Sedes Sapientiae” di Lima, Gian
Battista Fausto Bolis.
Il primo progetto riguarda l’applicazione di metodologie per costruire curve di crescita degli
apprendimenti, analoghe a quelle del peso e della statura. Queste possono servire sia per la
composizione iniziale delle classi sulla base dei livelli di partenza, sia per la successiva individuazione
dei punti deboli degli studenti durante l’apprendimento. La metodologia si base sull’applicazione del
modello di Rasch, impiegato anche nelle ricerche Ocse Pisa e Invalsi. Questo modello produce misure
oggettive, analoghe a quelle della temperatura, in cui è possibile riportare su una unica scala le
difficoltà delle domande poste. Ad esempio, a un bambino della scuola primaria e a un ragazzo delle
medie superiore. Da cui la possibilità di costruire curve di crescita, simili a quelle dei percentili del peso
e della statura, con cui si può andare a comparare lo sviluppo di ogni studente a intervalli regolari di tre
mesi. Questo sistema consente di individuare precocemente i punti deboli dello studente, senza che si
debba portare dietro “debiti formativi”, e intraprendere adeguate azioni di sostegno, soprattutto in
matematica.
«Nel 2000 – sottolinea Gori – il Perù era il Paese partecipante al test Pisa, l’indagine che misura le
competenze degli studenti quindicenni dei Paesi aderenti all’Organizzazione per la cooperazione e lo
sviluppo economico, con il minor punteggio, ma è quello che è riuscito a crescere di più da quell’anno
al 2018».
Il Paese ha quindi tutte le potenzialità per attivarsi in questo senso, «che è fondamentale – sottolinea il
professo Gori –, poiché come indicano gli studi del professor Eric Hanushek dell’Università di Stanford,
i livelli di apprendimento, specie in matematica e scienze, sono il motore dello sviluppo economico e
non viceversa, contrariamente a quanto si crede, spesso influenzati dall’idea che sia il reddito familiare
a determinare in gran parte i livelli di apprendimento dei figli». In realtà, specifica Gori, «è la qualità
dell’insegnamento e una organizzazione adeguata, volta a fornire ad ogni studente il supporto e
l’insegnamento commisurato al suo punto di partenza, che fa la differenza».
Il secondo progetto intende mettere a confronto la crescita degli apprendimenti nelle classi in cui si
applicherà questo metodo con le classi in cui si utilizza quello tradizionale. «L’esperimento – specifica
Gori – potrebbe essere fatto partendo dalle zone più svantaggiate di Lima, in modo da poter dare un
messaggio forte: non conta la ricchezza della famiglia, ma la qualità dell’insegnamento e della sua
organizzazione».
La terza iniziativa propone la creazione di test (basati sul modello di Rasch) in grado di comparare i