
Alla VI edizione della giornata di studio dedicata agli stati generali del comparto bio, si è parlato di consumi in crescita, della maggiore sensibilizzazione dei consumatori e di come pianificare il futuro del settore
Bologna. Il bio è salute e benessere ad ogni età, ed è ormai irrinunciabile se si parla di buona alimentazione, sostenibilità e futuro del pianeta. AssoBio ne è promotore, protagonista anche quest’anno di SANA Food, a SANA, il 36° Salone Internazionale del Biologico e del naturale in programma a Bologna dal 23 al 25febbraio. La collettiva con gli associati, presenti con i loro prodotti e la loro storia, è affiancata alla ormai tradizionale giornata di riflessione, analisi, confronto e ricerca, “Rivoluzione bio” (VI edizione), tenutasi il 24 febbraio presso la Sala Opera del Padiglione 18 di Bologna Fiere.
Dopo i saluti istituzionali, il dibattito si è concentrato sul tema “Mercato italiano del bio e politiche per il settore”, con interventi di business leader, esperti del settore e operatori, che hanno offerto un aggiornamento completo sul mercato biologico italiano, presentando dati chiave e tendenze emergenti. Gli interventi di Delizia Del Bello (Ufficio Agricoltura biologica e Sistemi di qualità alimentare nazionale del MASAF), Silvia Zucconi (NOMISMA) e Veronica Cecchini (Direzione Filiere ed Analisi dei Mercati ISMEA) hanno fornito una panoramica sui numeri del settore. Nel 2024, la Distribuzione Moderna, il principale canale di acquisto per i prodotti biologici in Italia, ha raggiunto un valore di 2,2 miliardi di euro, con una crescita del +4,4% rispetto al 2023. Il 93% della popolazione tra i 18 e i 65 anni include consapevolmente almeno un prodotto biologico nella propria spesa, sempre più attenta alla scelta di alimenti sani, sicuri e sostenibili, mentre quasi 8 italiani su 10 hanno consumato prodotti biologici fuori casa, in ristoranti, bar o mense. Infine, il 40% delle aziende italiane del settore food&wine considera il marchio biologico un alleato strategico per l’ingresso nei mercati esteri, tra cui Germania, Francia, Scandinavia e Stati Uniti, come evidenziato dai dati della piattaforma ITA.BIO, curata da Nomisma e promossa da ICE Agenzia e FederBio, dedicata all’internazionalizzazione del biologico Made in Italy.
La successiva tavola rotonda ha visto il confronto tra esperti e istituzioni per analizzare le migliori strategie a supporto del comparto e delle politiche necessarie a sostenerne lo sviluppo: oltre alla presiedente di AssoBio, Nicoletta Maffini, erano presenti il sottosegretarioalle Politiche Agricole con delega al biologico Luigi D’Eramo, Maria Grazia Mammuccini, presidente di Federbio, il Direttore di IFOAM Organics Europe, Eduardo Cuoco, i presidenti di CIA-Agricoltori Italiani e del settore Biologico Confcooperative, rispettivamente Cristiano Fini e Francesco Torriani, e Nicola Bertinelli vicepresidente Nazionale Coldiretti.
Il settore del biologico italiano sta vivendo una crescita costante, supportata da un crescente interesse da parte dei consumatori per alimenti sani, locali e sostenibili. “C’è un discreto ottimismo per una crescita ulteriore del settore, con la possibilità di vedere incrementare, in particolar modo, l’attenzione verso i prodotti Made in Italy, i quali potrebbero essere presto valorizzati dal marchio del biologico italiano che a breve verrà ufficializzato dal Ministero. È importante che in questa ulteriore fase di sviluppo venga sempre tenuto in considerazione il giusto prezzo in tutte le fasi produttive, dal campo alla tavola, oltre a un riconoscimento anche per il consumatore finale che, scegliendo il bio, privilegia la sua salute e quella dell’ambiente.” afferma Nicoletta Maffini presidente di AssoBio.
Nel pomeriggio, con la sessione intitolata “Fuori casa e ristorazione collettiva. Il ruolo del bio e della sana alimentazione”, il focus si è spostato sulla ristorazione collettiva e sul ruolo del bio fuori casa, nelle mense scolastiche ed ospedaliere e nella ristorazione commerciale.
“I benefici di una sana alimentazione biologica riguardano ogni fase della vita, un dato supportato da numerose ricerche scientifiche – ha spiegato durante il suo intervento Nicoletta Maffini, ancora una volta tra i relatori. Attraverso il progetto di ricerca IMOD (Italian Mediterranean Organic Diet) e la campagna “Il Bio dentro di noi”, stiamo evidenziando il ruolo centrale dell’alimentazione biologica, sia nella ristorazione ospedaliera, dove la salute è la priorità, sia nella ristorazione collettiva scolastica, dove è fondamentale garantire ai bambini una dieta equilibrata e sana. Il biologico è una scelta fondamentale e irrinunciabile per promuovere una nutrizione sana e sostenibile per le generazioni future”.
“Il bio dentro di noi” è la campagna social presentata lo scorso novembre alla Camera dei deputati: AssoBio, insieme a FederBio e Consorzio Il Biologico, diffondono i risultati della ricerca dell’Università di Tor Vergata, coordinata dalla prof.ssa Laura Di Renzo, che ha accertato i benefici della dieta mediterranea biologica sulla salute umana attraverso i dati raccolti da 15 soggetti partecipanti. I dati sanitari di due volontari, Tatiana e Dario, diventati poi i protagonisti della stessa campagna, lo confermano: miglioramento del microbiota intestinale, riduzione tra il 5% e il 50% di batteri associati a stati infiammatori e perdita di circa un chilo durante il regime alimentare biologico.
“Rivoluzione bio” è un evento promosso da BolognaFiere, organizzato in collaborazione con FederBio e AssoBio e con il supporto di Nomisma, nel quadro del progetto BEING ORGANIC IN EU, gestito da FederBio in partenariato con Naturland DE e cofinanziato dall’Ue nell’ambito del Reg. EU n.1144/2014.

