
L’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” attende da oltre un anno ancora la nomina del suo rappresentante da parte del Ministero della Cultura. Un’inerzia preoccupante che rischia di compromettere il funzionamento di un’istituzione cardine per la formazione teatrale e cinematografica in Italia. Il Ministero deve intervenire senza ulteriori indugi.
Fondata nel 1936 dal critico teatrale Silvio d’Amico, l’Accademia rappresenta l’unica istituzione statale italiana dedicata alla formazione di attori e registi, rilasciando titoli di studio equiparati a lauree triennali e magistrali. A partire dall’anno accademico 2024/2025, è stato inoltre istituito il primo dottorato di ricerca, conferendo il titolo di “Dott. Ric.” o “Ph.D.”. L’istituzione è sostenuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dal Ministero della Cultura, due enti che dovrebbero garantirne il corretto funzionamento e la continuità gestionale.
Attualmente presieduta da Gianni Letta e diretta da Daniela Bortignoni, l’Accademia è un punto di riferimento per il panorama teatrale e cinematografico italiano. Sin dalla sua fondazione, ha rappresentato un’avanguardia nella didattica teatrale, importando il concetto di regia nel nostro Paese e valorizzando un’interpretazione scenica moderna, basata sulla sinergia tra attori, registi, drammaturghi e scenografi.
Il contributo dell’Accademia alla cultura italiana è inestimabile: ha formato generazioni di artisti che hanno lasciato il segno sia in teatro che nel cinema. Nomi illustri come Anna Magnani, Vittorio Gassman, Monica Vitti, Gian Maria Volonté, Giancarlo Giannini, Pierfrancesco Favino, Luca Marinelli e molti altri sono il risultato di un’istituzione che ha sempre puntato all’eccellenza. Anche nel campo della regia, l’Accademia ha dato i natali a grandi maestri come Luca Ronconi, Andrea Camilleri, Carmelo Bene ed Emma Dante.
Oggi, l’Accademia continua a innovare e a sostenere i giovani talenti con laboratori, residenze, premi e borse di studio. La Compagnia dell’Accademia, nata recentemente, offre un’opportunità concreta ai registi diplomati per mettere in scena nuove opere. Inoltre, la collaborazione con la SIAE rafforza l’impegno nella promozione della drammaturgia contemporanea.
Le due sedi romane – quella principale in via Vincenzo Bellini e il Teatro Studio Eleonora Duse in via Vittoria – ospitano un’offerta formativa articolata, che spazia dai corsi di recitazione e regia ai master in critica giornalistica, drammaturgia e sceneggiatura.
Ma tutto questo non può prescindere da una guida solida e strutturata. L’assenza di un rappresentante nominato dal Ministero della Cultura è un segnale allarmante di trascuratezza istituzionale. L’Accademia merita un’attenzione adeguata, in linea con il suo prestigio e la sua funzione educativa. Il Ministero deve agire subito, uscendo dal letargo burocratico e garantendo la piena operatività di una delle più importanti istituzioni culturali del Paese.