
(AGENPARL) – lun 24 febbraio 2025 Saluti
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Date: lun 24 feb 2025 alle ore 12:13
Subject: Uno studio della Prof.ssa Serena Carra di Unimore ha trovato la
ricetta antistress per le proteine TDP-43, legate alla diagnosi di SLA,
Alzheimer e Demenza Frontotemporale
*COMUNICATO STAMPA*
*Uno studio condotto dalla Prof.ssa Serena Carra dell’Università di Modena
e Reggio Emilia, pubblicato dalla prestigiosa rivista “Science Advances”,
ha trovato la ricetta antistress per le proteine TDP-43, **il cui accumulo
è** un marcatore per la diagnosi di SLA, **Alzheimer e Demenza
Frontotemporale**. La ricerca è stata finanziata da Fondazione Armenise
Harvard, Airalzh Onlus e Fondazione AriSLA. La Prof.ssa Carra: “Scoperta
frutto di un progetto durato oltre 3 anni, ma che prende avvio da
un’intuizione del 2019. Serve tempo per raggiungere risultati scientifici
di valore”. *
Quando le proteine si stressano, perdono le proprie capacità e le cellule
riducono le loro funzionalità. In questo caso si fa riferimento alla
proteina TDP-43, il cui accumulo in forma di aggregati è associato alla
morte neuronale ed è un marcatore della Sclerosi Laterale Amiotrofica
(SLA), dell’Alzheimer, della Demenza Frontotemporale (FTDL). Il corpo,
quando è sano, ha trovato un meccanismo di protezione, la *SUMOilazione,*
che previene l’aggregazione di TDP-43.
In uno *studio da poco pubblicato sul prestigioso Science Advances*
, la Prof.ssa *Serena
Carra e il team di ricerca dell’Università degli studi di Modena e Reggio
Emilia hanno trovato il meccanismo che attiva la * *SUMOilazione* * di
TDP-43 *e, conseguentemente, ha posto delle basi concrete per studiare, in
un futuro prossimo,* nuovi bersagli terapeutici*.
*Come funziona la TDP-43*
La proteina TDP-43 lega numerosi RNA e ne regola la funzionalità. D’altro
canto, l’RNA stabilizza la proteina TDP-43 e ne previene l’aggregazione,
che ne causa la perdita di funzionalità. Tuttavia, in condizioni di stress
TDP-43 può non legare in modo efficiente l’RNA e diventa vulnerabile, così
la cellula attiva un meccanismo protettivo: la SUMOilazione, ossia la
cellula attacca sulla proteina TDP-43 delle etichette SUMO (in particolare
*SUMO2/3*). C’è uno specifico enzima che svolge questa funzione,
identificato dal gruppo di ricerca della prof.ssa Carra: si chiama PIAS4 ed
è come un guardiano che salvaguarda le molecole indifese di TDP-43 ed
attraverso la SUMOilazione ne mantiene la solubilità in condizioni di
pericolo.
Nei soggetti affetti dalle forme sporadiche e familiari di SLA e dalla
Demenza Frontotemporale, il guardiano PIAS4 non riesce a proteggere le
molecole di TDP-43 in pericolo e questo meccanismo protettivo diventa
difettoso. Studi futuri investigheranno se questo meccanismo è alterato
anche nel 50% dei malati di Alzheimer che presentano aggregati di TDP-43.
*Serena Carra*, Professore Associato del Dipartimento di Scienze
Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze di Unimore: “*Le principali funzioni
di TDP-43, la sua presenza in aggregati nelle cellule dei pazienti affetti
da SLA e Demenza Frontotemporale, così come gli effetti nefasti della sua
aggregazione sono noti da circa 20 anni. Nessuno, però, aveva compreso
appieno l’importanza del meccanismo della SUMOilazione e del suo ruolo
protettivo per la proteina TDP-43. Nel 2019, abbiamo intuito che questo
meccanismo era stato incautamente trascurato e abbiamo aperto una nuova
linea di ricerca. Oggi abbiamo dimostrato che la SUMOilazione mantiene
stabile la proteina TDP-43 e riesce a prevenirne l’aggregazione in
condizioni di stress, mantenendone le funzionalità necessarie alla vita
cellulare. Questo meccanismo protettivo non riguarda tutte le molecole di
TDP-43, ma solo quelle che, a causa dello stress, si trovano in una
situazione di pericolo e che non legano in modo efficiente l’RNA, il suo
“compagno di vita”. Futuri studi dovranno stabilire se nuovi approcci
farmacologici volti a potenziare l’attività del guardiano di TDP-43, PIAS4,
e di questo meccanismo di protezione, la SUMOilazione, potranno contrastare
l’aggregazione di TDP-43 nei pazienti affetti da SLA e Demenza
Frontotemporale.”*
Serena Carra ha potuto condurre le ricerche sui meccanismi molecolari
coinvolti nella Sclerosi Laterale Amiotrofica e Demenza Frontotemporale
grazie al contributo di tre realtà impegnate nel supportare la ricerca: il
Grant mid-career finanziato da *Fondazione Armenise Harvard e Airalzh Onlus*
nel 2022-23, riservato ai ricercatori giunti a metà della loro carriera con
l’obiettivo di far proseguire le ricerche in una fase critica del proprio
percorso professionale, e diversi Grant supportati dal 2014 da *Fondazione
AriSLA,* attraverso i suoi Bandi di annuali destinati a finanziare
innovativi progetti di ricerca sulla SLA, selezionati dopo una rigorosa
valutazione scientifica.
“*Per fare buona ricerca e ottenere risultati solidi e concreti servono
dedizione, spirito critico, lungimiranza”.* – prosegue *Serena Carra* – “*I
risultati di questo studio partono da un’intuizione nata più di 5 anni fa,
ma la capacità di riconoscerne l’importanza si fonda sull’esperienza. È