
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha lanciato martedì un severo avvertimento sui piani della “rete di ONG globalista-liberale-Soros” di rafforzare le proprie operazioni in Europa, in seguito alla decisione dell’amministrazione Trump di chiudere il dipartimento di aiuti esteri dell’USAID.
L’allarme di Orbán su X
Attraverso un post su X, Orbán ha dichiarato:
“ATTENZIONE! I nostri timori si sono avverati: la rete di ONG globalista-liberale-Soros sta fuggendo a Bruxelles dopo che il presidente Trump ha inferto un duro colpo alle loro attività negli Stati Uniti. Ora, 63 di loro stanno chiedendo soldi a Bruxelles sotto le mentite spoglie di vari progetti sui diritti umani. Non accadrà! Non gli lasceremo trovare un rifugio sicuro in Europa! I file USAID hanno esposto le pratiche oscure della rete globalista. Non abboccheremo di nuovo all’amo!”
L’appello delle ONG a Bruxelles
In risposta alla chiusura dell’USAID, la Commissione Internazionale dei Giuristi (ICJ), finanziata dalla Open Society Foundations di Soros, e oltre 60 altre ONG hanno pubblicato un appello urgente affinché l’UE aumenti i finanziamenti per i loro programmi. Secondo queste organizzazioni, il taglio dei fondi statunitensi rappresenta una “crisi esistenziale” per migliaia di ONG, incluse quelle attive nei Balcani occidentali e nei paesi del partenariato orientale.
Le ONG chiedono che Bruxelles compensi i tagli con nuovi fondi per progetti sui “diritti LGBTIQ, assistenza riproduttiva, giustizia razziale, uguaglianza di genere” e altre iniziative. Inoltre, sollecitano l’UE a esercitare pressioni diplomatiche su Washington per invertire la decisione di Trump, in particolare la sua politica di Città del Messico, che impedisce l’uso di fondi pubblici per finanziare ONG coinvolte nella promozione dell’aborto all’estero.
Orbán intensifica la repressione delle ONG
In risposta a questa situazione, il governo ungherese ha annunciato azioni legali per chiudere le ONG e gli organi di informazione che ricevono finanziamenti internazionali, in particolare quelli sostenuti dagli Stati Uniti. Orbán, stretto alleato di Trump, ha elogiato la sua decisione di smantellare l’USAID, accusando l’agenzia di aver tentato di destabilizzare il suo governo.
“Ora è il momento in cui queste reti internazionali devono essere smantellate, devono essere spazzate via. È necessario rendere la loro esistenza legalmente impossibile”, ha dichiarato il primo ministro ungherese.
Orbán ha ripetutamente attaccato George Soros e la sua Open Society Foundations, sostenendo che l’organizzazione ha promosso politiche migratorie volte a destabilizzare l’Europa. Il primo ministro ha anche avvertito che il figlio di Soros, Alex, continuerà questa agenda, dichiarando che non ci sarà “nessuna ritirata” e che la rete di ONG globaliste intende contrastare Trump e i movimenti sovranisti in Europa.
Conclusione
La battaglia tra il governo ungherese e le ONG globaliste si intensifica, con Orbán determinato a impedire che le organizzazioni sostenute da Soros trovino un nuovo centro operativo in Europa. Nel frattempo, l’UE si trova di fronte alla pressione delle ONG per compensare i tagli di Trump, aprendo un nuovo capitolo nella lotta per il controllo dell’influenza politica e finanziaria nel continente.