
(AGENPARL) – gio 20 febbraio 2025 FORUM PUBBLICO VERSO LA NUOVA PAC E LE FILIERE
AGROALIMENTARI:” CAMBIARE PASSO”
MARTINANGELO, CATANIA, DE CASTRO, FRASCARELLI, SATTA, TAVOLETTA E GIANSANTI
“Abbiamo deciso di fare questo forum riunendo alcune delle migliori intelligenze del mondo della
politica agricola, e probabilmente i massimi esperti di Politica Agricola Comune, per interrogarci
sul futuro della Pac e per chiederci se questa debba essere l’unico strumento comunitario per
l’agricoltura e l’agroalimentare. L’Europa dovrebbe dotarsi di un nuovo strumento che aiuti
l’aggregazione delle imprese agricole e di trasformazione.” Così Corrado Martinangelo Presidente
di Agrocepi al seminario ‘Verso la nuova Pac – il valore del giusto prezzo’ nelle filiere
agroalimentari cui hanno partecipato Mario Catania già Ministro delle politiche agricole e
parlamentare, Paolo De Castro, già Ministro dell’agricoltura anche lui e presidente della Comagri
del parlamento europeo, il presidente di Fenapi, Carmelo Satta, il professor Angelo Frascarelli
docente di politica agroalimentare all’Università di Perugia e già Presidente Ismea, il presidente di
Acli Terra Nicola Tavoletta e Lorenzo Pirrotta giornalista e responsabile comunicazione Agrocepi.
“Il caso ha voluto che il seminario coincidesse con la presentazione del paper sul futuro
dell’agricoltura Ue del commissario Christophe Hansen nel quale ci sono alcune importanti risposte
e un cambio di passo dal punto di vista culturale sulle questioni ambientali”. Ha proseguito
Martinangelo che ha sottolineato come il seminario dovesse essere un momento di riflessione
necessario per poter poi iniziare un confronto con le istituzioni comunitarie e nazionali e
chiedendosi se parte dei fondi non dovessero andare anche al settore agroalimentare nel suo insieme
anche per aiutare il settore industriale in crisi.
Il presidente di Acli Terra Nicola tavoletta ha sottolineato come uno dei veri valori
dell’agroalimentare italiano sia quello delle persone che con il loro saper. “Il vero valore del Made
in Italy e del Made in Europe non è il prodotto ma il lavoro, la qualità del lavoro, la capacità e il
talento delle donne e degli uomini che lavorano nell’agroalimentare. Serve una visione più ampia
della Pac che protegga quei lavoratori che in troppi continuano ad abbandonare la terra.”
Il presidente di Fenapi, Carmelo Satta, ha invece sottolineato l’importanza delle piccole imprese e
della dimensione familiare di molte imprese agricole, Inoltre l’importanza di una sinergia tra le
varie organizzazioni agricole anche nel confronto sulla Pac.
Il professor Frascarelli ha incentrato il suo intervento sulla questione del giusto prezzo, spiegando
quanto sia centrale il ruolo del consumatore, spesso sottovalutato, nella formazione del prezzo.
“I due problemi fondamentali sono: la volatilità dei prezzi e la distribuzione del valore lungo la
filiera. Nonostante alcuni tentativi legislativi, per esempio in Francia, questi due problemi
permangono. Da una parte il consumatore che compra sempre più prodotti trasformati e dall’altra la
grande distribuzione rendono la filiera sbilanciata. La frammentazione dei piccoli agricoltori non
può trattare in modo fruttuoso con la concentrazione della GDO. I piccoli agricoltori hanno solo due
modi di restare in campo: crearsi una filiera cortissima vendendo direttamente oppure organizzarsi,
aggregarsi in OP o cooperative. Inoltre servono leggi per garantire trasparenza di mercato contro le
pratiche sleali.” Frascarelli ha ricordato l’articolo 62 prima norma varata dal Ministro Catania
contro le pratiche sleali e che introduceva il contratto scritto.
Dopo Frascarelli è intervenuto appunto il Ministro Catania.
“La comunicazione di oggi della commissione volta pagina su molte questioni. La Pac in vigore
resterà tale fino alla fine 2027, è prevista però la direttiva sulle semplificazioni che dovrebbe entrare
in vigore a breve che potrebbe già porre rimedio ad alcune storture. A dire il vero la semplificazione
non è mai stata la specialità della commissione. Sono attese correzioni sulla filiera e sui pesticidi.
Detto questo inizia un negoziato lungo che durerà un paio di anni. C’è poi la questione del quadro
finanziario generale nel quale capire quale sarà l’entità delle risorse dedicate all’ agricoltura. L’idea
di un cofinanziamento egli aiuti diretti della Pac potrebbe salvaguardare le risorse per gli agricoltori
europei. Sul giusto prezzo e la filiera, sono stato il primo ad affrontare il tema con una norma,
articolo 62, che sanzionava le pratiche sleali, obbligava al contratto scritto e al rispetto dei tempi di
pagamento. Serve snellire le procedure potrebbero servire delle forme di arbitrato per avere una fase
giudiziale più rapide.”
Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e del COPA, ha sottolineato come il
documento di visione abbia un cambio di paradigma netto e positivo. “Si torna a parlare di
competitività, produttività e di redditività. Di tutela delle piccole aziende e di quelle più vocate al
mercato. Poi ci sono questioni aperte: non c’è un richiamo formale al budget, ricordiamo il taglio
lineare del 15% nella Pac attuale, il pagamento medio, la definizione di agricoltore.” “La Pac deve
essere tutta la politica europea ma deve essere solo uno strumento della politica europea. Dobbiamo
dialogare con il commissario per individuare gli obbiettivi comuni. Si parla anche della possibilità
di fondi unici per singolo stato, questo rinazionalizzerebbe le politiche agricole e mischierebbe vari
fondi anche non riguardanti l’agricoltura.”
Infine è intervenuto l’On. Paolo De Castro da Bruxelles che ha spiegato come si lasci la logica di
penalizzazione legata all’ambiente ma si torni a una logica di incentivi, si fa tornar e obbligatoria
l’origine dei prodotti. “Abbiamo trovato molta Italia nel documento anche nella questione della
semplificazione della Pac. Attenzione ad un’agricoltura e della promozione. Speriamo che si passi
dalle parole ai fatti”.