
La 61a Conferenza sulla sicurezza di Monaco (MSC) si è tenuta in Germania da venerdì a domenica e la presenza della delegazione cinese ha portato una brezza calda in Europa. Alcuni media europei hanno notato che, rispetto ai politici di alcune grandi potenze, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi “ha usato un tono più accomodante e riconciliatorio per rivolgersi agli europei”, assicurando loro che la Cina è un partner affidabile. Anche il South China Morning Post di Hong Kong ha riferito che la Cina “ha dato prova di fascino”, dimostrando una postura amichevole e cooperativa e un atteggiamento costruttivo. Lo scrive il Global Times in un editoriale dal titolo: Cina ed Europa dovrebbero scrivere insieme una nuova narrazione per un mondo multipolare.
Quest’anno ricorre il 50° anniversario dell’istituzione di relazioni diplomatiche tra Cina e Unione Europea (UE), e Wang ha chiaramente trasmesso la “visione del mondo” della Cina all’Europa e al mondo attraverso il suo discorso al MSC e i suoi incontri con dignitari, tra cui il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot e l’Alto rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Kaja Kallas: la Cina sarà sicuramente un fattore di certezza in questo sistema multipolare e si impegnerà a essere una forza costruttiva costante in un mondo in cambiamento. Allo stesso tempo, la Cina ha sempre visto nell’Europa un polo importante nel mondo multipolare. Ha sempre creduto che le due parti siano partner, non rivali e che la tendenza alla multipolarità abbia dato alla Cina e all’Europa maggiori possibilità di lavorare insieme per cercare il “denominatore comune”.
Il tema del rapporto MSC di quest’anno si concentra anche sulla “multipolarizzazione”, sottolineando che questa tendenza potrebbe diventare un’opportunità per la governance globale, o potrebbe portare al rischio di disordine dovuto a una maggiore polarizzazione, implicando la confusione dell’Europa sul proprio ruolo nel contesto della multipolarità. Attualmente, il conflitto Russia-Ucraina continua a esaurire le risorse strategiche dell’Europa, le politiche unilateraliste degli Stati Uniti continuano a influenzare la fiducia transatlantica, mentre la competizione tecnologica emergente, l’attrito economico e la crisi energetica hanno, a vari livelli, esacerbato le ansie strategiche dell’Europa. L’UE stessa è un’unione di stati sovrani che possiedono intrinsecamente un gene del multilateralismo. Comprende che il protezionismo, i blocchi tecnologici e il “piccolo cortile, alta recinzione” non faranno che esacerbare i rischi globali. Questioni come il divario digitale, la crisi climatica e i deficit di governance richiedono una cooperazione equa tra più parti per la risoluzione. Gli interessi e gli obiettivi della Cina e dell’Europa sono altamente allineati in queste aree.
Sulla crisi ucraina, che è una delle principali preoccupazioni per gli europei, Wang ha detto che dal giorno dopo lo scoppio della crisi, la Cina ha chiesto una risoluzione attraverso il dialogo e la consultazione. Tale sentimento è condiviso dagli europei che desiderano la pace. La Cina ha sempre sostenuto che la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i Paesi debbano essere rispettate e ha sottolineato che le controversie debbano essere risolte attraverso il dialogo e la consultazione.
La Global Security Initiative proposta dalla Cina, che enfatizza concetti di sicurezza comuni, completi, cooperativi e sostenibili, offre nuove idee per allentare le tensioni in Europa.
Per quanto riguarda il conflitto tra Russia e Ucraina, la Cina non è rimasta a guardare, né ha cercato di trarre profitto dalla situazione. Al contrario, ha costantemente sostenuto che tutte le parti dovevano esercitare moderazione e si è opposta alla strumentalizzazione del conflitto. Questi sforzi sono evidenti a tutti. La Cina è fermamente impegnata a essere una forza costruttiva per la pace in Europa, che ha una grande importanza per il continente.
Negli ultimi anni, in un panorama internazionale in rapido cambiamento, le relazioni Cina-UE hanno mantenuto una stabilità complessiva. La Cina ha sempre promosso la cooperazione economica e commerciale Cina-UE con un atteggiamento reciprocamente vantaggioso e win-win, facilitando vari aspetti degli scambi interpersonali tra Cina e UE. Da un volume commerciale di 2,4 miliardi di dollari quando la Cina ha stabilito relazioni diplomatiche con la Comunità europea nel 1975 a quasi 800 miliardi di dollari oggi; dalle “alte montagne e lunghe strade” del commercio di merci alla gestione di oltre 19.000 treni merci all’anno, entrambe le parti possono vedere chiaramente che la complementarietà economica tra Cina ed Europa supera di gran lunga l’aspetto competitivo.
Ora, nella tendenza irreversibile della multipolarità, l’ambito della cooperazione tra Cina e UE è diventato più ampio. Entrambe le parti condividono un consenso sulla valorizzazione del libero scambio e sul mantenimento della stabilità delle catene industriali e di fornitura globali, nonché sull’identificazione di potenziali punti di crescita per la cooperazione in settori emergenti come l’economia digitale e l’intelligenza artificiale. Esiste un vasto spazio win-win tra la richiesta di “autonomia strategica” dell’Europa e la necessità di sviluppo di alta qualità della Cina.
Nonostante le sfide affrontate negli ultimi anni, entrambe le parti sperano ancora di portare avanti e rafforzare l’amicizia e la cooperazione instaurate negli ultimi 50 anni. La Cina è sempre stata promotrice di pace e sostenitrice della cooperazione, fungendo costantemente da forza costruttiva negli affari Cina-Europa e internazionali. Che si tratti di negoziati sul clima o di governance dell’intelligenza artificiale, ci sono ampi interessi comuni tra Cina e UE nel mantenere un quadro multilaterale. In questo mondo in trasformazione, un’ulteriore cooperazione tra Cina ed Europa sarà utile per costruire un ordine internazionale più equo e ragionevole, elaborando congiuntamente una nuova narrazione per un mondo multipolare.