
Il ruolo dei rappresentanti di interesse parlamentari è spesso oggetto di dibattito in Italia, tra pregiudizi e necessità di maggiore trasparenza. Per comprendere meglio le sfide e le prospettive di questa professione, abbiamo intervistato Achille Ducoli, Presidente di SIRIP (Sindacato Rappresentanti Interessi Parlamentari).
Durante l’intervista, Ducoli affronta tematiche cruciali come la percezione pubblica del lobbying, l’importanza di una regolamentazione chiara e il valore di una rappresentanza etica e professionale. Parla inoltre delle iniziative di SIRIP per promuovere la legalità e la formazione dei professionisti del settore, offrendo una visione su come il lobbying possa diventare uno strumento di dialogo costruttivo tra istituzioni e privati.
Attraverso questa conversazione, esploriamo il futuro del lobbying in Italia e il suo possibile allineamento con le best practices europee, per una maggiore integrazione dei portatori di interesse nel processo decisionale istituzionale.
Domanda. Quali sono le principali sfide che i rappresentanti di interesse parlamentari affrontano oggi in Italia?
Achille Ducoli. La principale sfida è superare il pregiudizio secondo cui l’attività di interlocuzione tra istituzioni e privati sia sinonimo di malaffare. Troppo spesso, infatti, il lobbying viene rappresentato dai media in modo distorto, come se fosse un’attività opaca o poco trasparente.
È fondamentale far comprendere che il lavoro dei rappresentanti di interessi è svolto da professionisti qualificati, che operano per conto di aziende e associazioni con l’obiettivo di trasformare esigenze concrete in proposte comprensibili e attuabili dalla politica. Questo processo consente di adattare regolamenti e normative a beneficio non solo delle categorie rappresentate, ma anche della collettività, creando un dialogo costruttivo tra pubblico e privato.
Domanda. In che modo SIRIP supporta i membri nel promuovere una rappresentanza etica e trasparente presso le istruzioni parlamentari?
Achille Ducoli. SIRIP, in quanto Sindacato dei Rappresentanti di Interessi Parlamentari, si pone come rappresentante di professionisti che operano con standard elevati di professionalità, etica e trasparenza.
Nel 2024 abbiamo organizzato una serie di convegni con ospiti istituzionali, su temi di interesse collettivo avendo come linea comune il tema della legalità, un impegno che continuerà anche nei prossimi eventi. Inoltre, stiamo sviluppando corsi di formazione specifici per i portatori di interesse, con l’obiettivo di fornire competenze sempre più avanzate nella gestione del dialogo istituzionale e nell’elaborazione di proposte efficaci, trasparenti e attuabili.
Domanda. Come vede l’evoluzione del ruolo dei rappresentanti di interesse parlamentare nel contesto politico italiano nei prossimi anni?
Achille Ducoli. Il ruolo dei rappresentanti di interesse è in continua evoluzione e in Italia, come nel resto d’Europa e nei principali paesi democratici, si sta affermando sempre più come un elemento essenziale del processo decisionale.
È necessario prendere coscienza del fatto che il lobbying rappresenta una funzione chiave nell’interlocuzione tra pubblico e privato. Nei prossimi anni, ci aspettiamo una maggiore apertura istituzionale verso i portatori di interesse, con un loro coinvolgimento più strutturato nei processi decisionali, ad esempio nelle commissioni parlamentari. Dei segnali di cambiamento sono già visibili e guardiamo al futuro con ottimismo.
Domanda. Quali misure ritiene siano necessarie per rafforzare la fiducia del pubblico nei confronti dei rappresentanti di interessi e delle loro attività?
Achille Ducoli. La fiducia si costruisce attraverso il lavoro quotidiano, la professionalità e la trasparenza. I rappresentanti di interesse devono dimostrare di essere interlocutori seri e affidabili, capaci di contribuire in modo costruttivo ai processi legislativi e regolamentari.
Solo attraverso un impegno costante e una comunicazione chiara e aperta sarà possibile modificare la percezione pubblica e far comprendere il valore aggiunto che questa professione apporta al sistema democratico.
Domanda. Quali sono le principali differenze tra regolamentazione del lobbying in Italia e in altri paesi europei e cosa si potrebbe migliorare a livello normativo?
Achille Ducoli. Le differenze sono significative. In molti paesi europei e nelle principali democrazie mondiali, il lobbying è considerato una risorsa e viene regolamentato in modo chiaro, con norme che ne disciplinano l’attività e ne garantiscono la trasparenza.
In Italia, invece, persiste un certo scetticismo, persino all’interno delle istituzioni, e il dibattito normativo è ancora in corso. Attualmente, il Parlamento sta lavorando a una regolamentazione del settore, ma sarebbe auspicabile un maggiore coinvolgimento dei rappresentanti di interesse nei processi decisionali, attraverso la loro partecipazione a commissioni parlamentari, gruppi interparlamentari e tavoli di lavoro. Solo così sarà possibile garantire una vera rappresentanza delle categorie all’interno delle istituzioni e semplificare il dialogo tra pubblico e privato.


