
Un portavoce algerino ha dichiarato che la Francia ha effettuato 17 test nucleari sul territorio algerino durante l’era coloniale. Giovedì, il presidente della camera bassa del parlamento algerino ha invitato la Francia a riconoscere ufficialmente la propria responsabilità per i “crimini nucleari” commessi durante il periodo coloniale nel paese nordafricano.
“Chiediamo con una sola voce il riconoscimento ufficiale da parte della Francia della sua piena responsabilità per questi crimini nucleari”, ha dichiarato Ibrahim Boughali, presidente dell’Assemblea nazionale del popolo, durante un evento che ha segnato l’anniversario del primo test nucleare francese in Algeria, il 13 febbraio 1960.
L’Algeria non può accettare dalla Francia “un semplice riconoscimento politico, ma un riconoscimento seguito da un chiaro impegno morale”, ha aggiunto.
Il 13 febbraio 1960, la Francia effettuò il suo primo test nucleare, denominato Blue Jerboa (Gerboise Bleue in francese), nel deserto del Reggane, nell’Algeria meridionale. Parigi continuò i suoi test nucleari sul territorio algerino fino al 1966.
Boughali ha affermato che la Francia ha effettuato 17 esplosioni nucleari nella zona, lasciando effetti devastanti che persistono ancora oggi.
I test nucleari “sono stati un capitolo oscuro nella storia coloniale (francese) che continua a proiettare la sua ombra, poiché i suoi effetti pericolosi e distruttivi continuano a colpire l’ambiente e l’umanità”, ha aggiunto.
Il presidente algerino ha chiesto che la Francia sia obbligata a risarcire le vittime dei test nucleari e a bonificare i rifiuti nucleari in Algeria.
Le relazioni diplomatiche tra Algeria e Francia rimangono volatili, in particolare a causa di questioni irrisolte derivanti dalla colonizzazione francese dell’Algeria per 132 anni (1830-1962). Parigi si è rifiutata di affrontare pienamente le lamentele storiche che continuano a colpire la società algerina.
