
Gentile collega,in merito alla notizia del neutrino più energetico mai rilevato,grazie alla collaborazione KM3NeT,riportiamo di seguito un commento di Fabrizio Bocchino,ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). “L’evento riguarda la rivelazione di un neutrino ultra energetico (Ultra High Energy,UHE) da parte del rivelatore neutrinico KM3NeT. I neutrini UHE hanno energie a partire dai PetaElettronvolt (PeV,1 PeV = 10^15 eV,ovvero un milione di miliardi di elettronvolt),e questo in particolare ha un’energia da record pari ad almeno 100 PeV,mai misurata prima per nessun altro neutrino. Per una particella elementare questa energia è una mostruosità,è infatti pari più o meno all’energia cinetica di una pallina da tennis che rotola su un tavolo” dice Fabrizio Bocchino,ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica,che prosegue: “I neutrini UHE sono di importanza fondamentale in astrofisica,perché ci possono dare informazioni su alcuni dei problemi aperti più importanti come l’origine dei raggi cosmici e la loro propagazione durante l’evoluzione dell’Universo. Si ritiene infatti che fra le ipotesi più accreditate sull’origine di questi neutrini ci sia quella cosiddetta “cosmogenica”. In questo scenario i neutrini UHE si formano dall’interazione dei raggi cosmici ultra energetici con la radiazione e la materia incontrata durante la loro propagazione nell’Universo,in particolare con la radiazione cosmica di fondo (Cosmic Microwave Background,CMB). Vari modelli di origine e propagazione dei raggi cosmici,accoppiati con modelli evolutivi dell’Universo,danno predizioni differenti sul flusso e la distribuzione di energia posseduta dai neutrini UHE. Pertanto,la rivelazione anche di uno solo di questi eventi può dare informazioni importanti su questi temi. La direzione di arrivo,inoltre,che è stata misurata da KM3NeT per il neutrino UHE rivelato,fornisce ulteriori dettagli al quadro interpretativo,permettendo di ricavare informazioni dettagliate su dove e come questi processi super-energetici avvengono,e contribuendo quindi allo studio anche delle altre opzioni ancora aperte sull’origine dei neutrini UHE e dei raggi cosmici,come quelle che riguardano i buchi neri supermassicci ed i resti di supernova”. Il rivelatore neutrinico KM3NeT è un’infrastruttura europea in costruzione che prevede due rivelatori neutrinici in parte già posizionati sul fondo del Mar Mediterraneo,uno a largo della Francia meridionale e l’altro a largo della Sicilia. Questi strumenti non rivelano i neutrini direttamente,ma riescono a osservare gli effetti dell’interazione di altre particelle elementari,i muoni,prodotti dall’interazione dei neutrini con la parte rocciosa del nostro pianeta al di sotto dei rivelatori stessi. KM3NeT è una collaborazione internazionale tra diversi paesi europei ed extra-europei. L’Italia partecipa tramite l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN),mentre l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) partecipa al progetto PNRR legato a KM3NeT – denominato KM3NeT4RR – per la parte di sfruttamento scientifico dei dati,supporto alle osservazioni multi-messaggere e modellizzazione delle sorgenti astrofisiche di neutrini,con il coordinamento di Grazia Umana. Il progetto KM3NeT4RR è guidato dall’INFN e le strutture di ricerca INAF coinvolte sono quelle di Palermo e Catania: entrambe partecipano al Work Package 7 del progetto,quello che riguarda le tematiche di astrofisica multi-messagera. In particolare il gruppo INAF della sede di Catania,coordinato da Corrado Trigilio,si occupa dell’aggiornamento e potenziamento del radiotelescopio INAF a Noto,in Sicilia,e lo svolgimento di campagne osservative radio di possibili sorgenti neutriniche. Il gruppo INAF di Palermo,coordinato da Fabrizio Bocchino,si occupa dello sviluppo di modelli di emissione ad alta energia di sorgenti galattiche di neutrini,quali ad esempio proprio quei resti di supernova che si sospetta possono generare dei neutrini rivelabili da KM3NeT. Cordialmente,Ufficio Stampa INAF —————————— *Ufficio stampa – Struttura per la Comunicazione di Presidenza* *Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF)*viale del Parco Mellini 84,00136,Roma (ITALY) http://www.inaf.it | http://www.media.inaf.it