
*Artigianato 2024: Lucca,Massa-Carrara e Pisa in calo* *Crescono nautica,riparazione macchinari,servizi alla persona e cura del paesaggio. * *Viareggio,12 febbraio 2025.* Alla fine del 2024,l’artigianato della Toscana Nord Ovest mostra segnali contrastanti. La provincia di Lucca registra 10.416 imprese artigiane (-0,9% rispetto al 2023),Massa-Carrara ne conta 4.676 (-0,2%) e Pisa quasi diecimila (-0,1%). Il settore delle costruzioni segna un calo a Lucca ma cresce leggermente a Massa-Carrara e Pisa. Nel manifatturiero,soffrono diversi comparti,mentre crescono nautica,riparazione di macchinari e alcuni servizi alla persona. Versilia e Piana di Lucca restano le aree più dinamiche,mentre in Lunigiana e in Valdera l’artigianato mantiene un peso rilevante nell’economia locale. Questo quanto emerge dall’analisi dell’Istituto di Studi e Ricerche (ISR) e dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest sui dati Infocamere-Stockview. “*Questi numeri,seppur in un contesto di stagnazione* – afferma *Valter Tamburini*,Presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – *evidenziano l’importanza dell’artigianato per il tessuto economico delle province di Lucca,Massa-Carrara e Pisa. Nonostante le complesse sfide contemporanee e le turbolenze geopolitiche e di mercato,l’imprenditoria artigiana continua a rappresentare un elemento fondamentale per lo sviluppo locale,contribuendo in modo significativo all’economia e,per sua peculiarità,alla cultura di queste aree.”* Alla fine del 2024,la provincia di Lucca conta 10.416 imprese artigiane,pari al 25,8% del totale,una quota superiore alla media toscana. Tuttavia,rispetto al 2023,si registra un calo di 97 unità (-0,9%),mentre nel decennio la flessione è del 14%,più marcata rispetto al calo complessivo delle imprese (-6,7%). Il settore soffre per il difficile ricambio generazionale e la pressione fiscale,con le imprese individuali,che rappresentano il 75% del totale,in diminuzione dello 0,7% nell’ultimo anno e del 13,7% nel decennio. Parallelamente,crescono le società di capitale (+3% nell’anno,+47,6% nel decennio),mentre le società di persone continuano a ridursi (-3,5% nell’anno,-30% nel decennio),anche a causa della normativa sulle Srl semplificate. Settorialmente,le costruzioni (4.373 imprese) calano dello 0,8%,il manifatturiero (2.396 imprese) dell’1,4%,con eccezioni positive nella fabbricazione di mobili (+4,7%),riparazione di macchinari (+6,7%) e cantieristica (+10,7%): un segnale del buon andamento della nautica. I servizi segnano un lieve calo (-0,7%),con flessioni più accentuate nel trasporto merci (-2,6%) e nella ristorazione da asporto (-7,8%),mentre crescono le attività di pulizia (+7%) e giardinaggio (+0,8%). A livello territoriale,l’88% delle imprese artigiane si concentra in Versilia e nella Piana di Lucca,aree più dinamiche grazie a nautica,turismo e servizi alla persona. A fine 2024,la provincia di Massa-Carrara conta 4.676 imprese artigiane,pari al 22,2% del totale. Sebbene il calo rispetto al 2023 sia contenuto (-0,2%),il ridimensionamento nel decennio è significativo (-18%),superiore alla contrazione generale delle imprese (-7,4%). La difficoltà di ricambio generazionale e la pressione fiscale restano criticità,spingendo molte attività alla chiusura o alla trasformazione in modelli societari più strutturati. Le imprese individuali,che rappresentano il 75% del totale,calano del 20,7% in dieci anni,mentre le società di capitale crescono (+5% nell’anno,+66% nel decennio),favorite da normative più vantaggiose. Le costruzioni,con 1.956 imprese,crescono dello 0,4%,pur in un contesto di incertezza legato alle oscillazioni del mercato edilizio e alle politiche di incentivazione pubblica. Il manifatturiero (1.020 imprese) resta stabile nell’ultimo anno,ma cala del 18,5% nel decennio,segnalando una progressiva trasformazione del tessuto produttivo. La lavorazione delle pietre perde il 2,5%,mentre la riparazione di navi (+22,6%) e la fabbricazione di mobili (+3,8%) si confermano segmenti dinamici,sostenuti dalla ripresa della cantieristica navale e dalla domanda di arredamento su misura verosimilmente a questa collegata. Nei servizi,il trend è negativo per diversi ambiti: autoriparatori (-3,9%),autotrasportatori (-10,4%),ristorazione da asporto,gelaterie e pasticcerie (-4,8%) e pulizia generale degli edifici (-2,5%). La riduzione della domanda locale e l’aumento dei costi stanno mettendo in difficoltà molte microimprese del settore. Le imprese artigiane registrano un’incidenza più alta in Lunigiana dove rappresentano il 26,3% del tessuto imprenditoriale. Nel 2024,la provincia di Pisa conta oltre 9.800 imprese artigiane,pari al 23,9% delle attività registrate. Il dato resta stabile rispetto all’anno precedente (-0,1%),segnalando una tenuta del comparto in un contesto complesso. Su base decennale,la flessione (-7,6%) è in linea con il calo generale del tessuto imprenditoriale (-6%),indicando una dinamica più equilibrata tra artigianato e altre attività economiche. Le imprese individuali,che rappresentano il 73% del totale,crescono dello 0,3%,a differenza delle province vicine. Le società di persone calano del 2,3%,mentre le società di capitali aumentano dello 0,5% nell’ultimo anno e del