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https://www.aduc.it/articolo/anticongelante+incorporato+orso+polare+sua_38789.php ———————– Un anticongelante incorporato. L’orso polare e la sua pelliccia Il liquido antigelo si aggiunge nella vaschetta lavavetri per evitare che l’acqua si congeli consentendo così la pulizia del parabrezza dell’auto. C’è un animale,però,che l’anticongelante lo ha naturalmente “incorporato”: l’orso bianco o polare (Ursus maritimus). Questo plantigrado è uno dei più grandi mammiferi carnivori. Trascorre la metà della vita a caccia di cibo – prevalentemente foche – che gli permette di raggiungere fino a 1000 kg di peso e nonostante la mole si muove agilmente in acqua e in terraferma. E’ un ottimo nuotatore,attività per la quale utilizza solo gli arti anteriori,unico tra i mammiferi a quattro zampe. L’orso bianco non ha predatori naturali e non ha paura dell’uomo,il che lo rende un animale pericoloso. Vive nelle regioni artiche dove il freddo è intenso e per il quale è ben attrezzato: oltre alla folta pelliccia,ha la pelle nera che assorbe il calore e al di sotto dell’epidermide ha uno strato di grasso che può raggiungere i 10 centimetri di spessore. Basta questo per impedire che la pelliccia bagnata non ghiacci in una regione dove la temperatura dell’aria può scendere a meno 40 gradi centigradi? Questa domanda ha trovato la risposta in uno studio pubblicato dalla rivista scientifica “Science Advances”,frutto della ricerca di università irlandesi,britanniche e norvegesi che hanno scoperto i motivi della proprietà anticongelante della pelliccia dell’orso polare: la composizione del sebo (grasso) della pelle. Il sebo è il prodotto delle ghiandole sebacee vicine alla radice dei peli. Per comprendere meglio le sue caratteristiche antighiaccio del sebo i ricercatori ne hanno esaminato la combinazione lipidica. Con uno studio chimico-fisico,attraverso il quale sono state calcolate le energie di assorbimento del ghiaccio dei principali componenti,si è arrivati a individuare le sostanze responsabili della proprietà anti raffreddamento. I ricercatori hanno preso in considerazione il tempo di congelamento dell’acqua,l’idrofobicità e la forza di adesione del ghiaccio che misura la quantità che fa presa sulla pelliccia. Le analisi hanno rivelato un insieme di composti come il colesterolo,i diacilgliceroli (grassi) e vari acidi grassi ma,sorprendentemente,non hanno trovato lo squalene,una sostanza presente nel sebo dell’uomo e di animali acquatici – quali la lontra marina,il castoro e il leone marino – che ha il compito di proteggere la pelle dai danni provocati dalle radiazioni ultraviolette. Questa sostanza ha un’elevata forza di adesione al ghiaccio ed è per questo che è assente nel sebo dell’orso. I campioni dei peli degli animali sono stati raccolti nell’ambito di una campagna di monitoraggio annuale. Oltre ad un’evidente tenuta termica contro il freddo artico,la mancata adesione al ghiaccio dei peli è connessa alla caccia: minore è la quantità di ghiaccio che aderisce,minore è il rumore (crepitio) prodotto dall’orso nei suoi appostamenti alla foca,che è dotata di un udito sensibilissimo in grado di percepire i più piccoli movimenti dell’aggressore. Lo studio dei componenti del sebo degli orsi polari può indicare la strada per lo sviluppo di sostanze antighiaccio biocompatibili in sostituzione degli antigelo,i fluorocarburi dannosi per l’ambiente. Dalla conoscenza della composizione del sebo dell’orso possiamo avere benefici ecologici. (Articolo pubblicato sul quotidiano LaRagione del 11/02/2025) Primo Mastrantoni,presidente comitato tecnico-scientifico di Aduc COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC URL: http://www.aduc.it ============ Se non vuoi più ricevere i comunicati stampa dell’Aduc,scrivi un messaggio a