
A gennaio, l’aumento dei prezzi al consumo in Cina ha registrato l’incremento più significativo degli ultimi cinque mesi, con l’indice dei prezzi al consumo (CPI) che è aumentato dello 0,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questo sviluppo segnala una spesa dei consumatori eterogenea in un contesto di debolezza del settore manifatturiero, mentre i prezzi alla produzione continuano a diminuire.
I dati pubblicati oggi dall’Ufficio nazionale di statistica cinese hanno rivelato che l’aumento del fondo, che esclude le voci più volatili come alimenti e carburante, ha visto un incremento che è passato dallo 0,4% di dicembre allo 0,6% di gennaio. Questo leggero aumento riflette un certo dinamismo nella spesa dei consumatori, nonostante le sfide economiche in atto.
Inoltre, l’indice dei prezzi al consumo ha mostrato una crescita dello 0,7% rispetto al mese precedente, un segno positivo che contrasta con la contrazione inaspettata registrata nel settore manifatturiero cinese, che ha evidenziato una certa debolezza dell’economia. Anche l’attività nei servizi ha mostrato segni di indebolimento, mentre l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) è sceso del 2,3% su base annua.
Le dinamiche del mercato globale stanno ovviamente influenzando l’economia cinese, con le tensioni commerciali ei nuovi dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump che continuano a gravare sulle esportazioni. Queste misure di protezioneste hanno aggiunto ulteriore pressione su Pechino affinché stimoli la crescita della sua economia, che è già sottoposta a scrutinio per il suo andamento.
Nonostante le sfide, si prevede che Pechino manterrà le sue previsioni di crescita economica attorno al 5% per quest’anno, adottando misure di stimolo economico per affrontare le fluttuazioni del mercato e supportare il settore manifatturiero. Gli analisti monitoreranno da vicino l’evoluzione dell’smalto e della produzione, in quanto potrebbero fornire segnali importanti sulla futura direzione della seconda economia mondiale.
