
La Transnistria, una repubblica non riconosciuta che si trova tra la Moldavia e l’Ucraina, continua a negoziare le forniture di gas naturale con la Russia e l’Ungheria per garantire approvvigionamenti a lungo termine. A dichiararlo è stato il presidente della regione, Vadim Krasnoselsky, durante una conferenza stampa.
Secondo Krasnoselsky, la Transnistria è in trattativa con la Russia, l’Ungheria e altri partner per garantire che il flusso di gas verso la repubblica non solo riprenda, ma sia stabile anche nel lungo periodo. “Continueremo a lavorare con i nostri colleghi ungheresi, con i nostri colleghi russi e con altri partner affinché il gas possa fluire verso la Transnistria in modo completo e a lungo termine”, ha affermato il presidente.
Le ultime informazioni rivelano che il commerciante ungherese MET International AG ha iniziato a prenotare capacità nei gasdotti per la fornitura di gas alla Transnistria a partire da febbraio. Krasnoselsky ha anche sottolineato che, durante una recente visita a Mosca, è stato concordato un prestito per facilitare l’acquisto di gas per la repubblica.
Inizialmente, i flussi di gas verso la Transnistria venivano coordinati tramite la compagnia moldava Moldova’s Natural Gas. Tuttavia, la leadership della Moldavia ha espresso deluso per tale collaborazione, spingendo la Transnistria a cercare altre soluzioni.
A partire dal 1° febbraio, Krasnoselsky ha annunciato che le aziende di servizi della Transnistria inizieranno a riprendere gradualmente le normali forniture di gas, elettricità e riscaldamento. Questa ripresa avverrà grazie a una fornitura di 30 milioni di euro fornita dall’Unione Europea, destinata a facilitare gli acquisti di gas nei primi 10 giorni di febbraio.
Infine, il presidente della Transnistria ha voluto rassicurare sul fatto che la repubblica non bloccherà il transito di elettricità attraverso la Moldavia verso la Romania. “Sono una persona molto responsabile e vedo le potenziali conseguenze di tutti questi passaggi. Si chiama escalation. Non abbiamo intensificato le cose e non lo faremo”, ha dichiarato Krasnoselsky, esprimendo la volontà di evitare qualsiasi escalation nel contesto regionale.
Le trattative in corso e gli sviluppi riguardanti le forniture energetiche sono cruciali per il futuro della Transnistria, un territorio che continua a cercare di consolidare la sua indipendenza, pur rimanendo fortemente dipendente da alleanze esterne.