
L’Unione Europea è pronta a rispondere alle conseguenze del motto “America First” di Donald Trump con una mossa strategica: negli appalti pubblici, l’etichetta “made in EU” godrà di una corsia preferenziale. Questa iniziativa, promossa dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen (UvdL), mira a rafforzare la competitività europea di fronte alle politiche protezionistiche statunitensi, dando avvio a una partita geopolitica che potrebbe durare almeno due anni.
Domani è prevista la pubblicazione della “Bussola per la competitività”, un documento strategico che recepirà le linee guida del rapporto stilato da Mario Draghi. Questo testo fungerà da base per le azioni economiche future della nuova Commissione Europea, definita UvdL2.
La Bussola rappresenta una vera e propria tabella di marcia: tradurrà in normative vincolanti le raccomandazioni del rapporto Draghi, con l’obiettivo di rafforzare la produttività reale delle imprese europee. Al centro del piano, la decarbonizzazione sarà integrata con azioni concrete, sostenute finanziariamente dall’UE, per promuovere una crescita economica sostenibile.
Uno dei punti cardine sarà la drastica riduzione della dipendenza dell’UE dalle forniture energetiche esterne, al fine di garantire maggiore autonomia alle filiere produttive europee. Per supportare questo cambiamento, la Commissione introdurrà semplificazioni procedurali e normative che mirano a superare i ritardi accumulati durante la precedente fase di politiche “green”.
Tra gli obiettivi più ambiziosi, la riduzione degli oneri amministrativi del 25%, che potrà arrivare fino al 35% per le Piccole e Medie Imprese (PMI). Per queste ultime, verranno creati percorsi finanziari dedicati, riuniti sotto il nome di “small mid-caps”, con l’intento di coinvolgere circa 31.000 aziende in tutta Europa.
Il piano prevede l’introduzione di un “ventottesimo regime giuridico”, che offrirà un quadro normativo unitario per le PMI in settori chiave come diritto del lavoro, fallimenti, insolvenze e fiscalità. Questa semplificazione è progettata per ridurre le disomogeneità legislative tra gli Stati membri e favorire un ambiente imprenditoriale più competitivo.
Nelle prossime settimane verrà presentato il Clean Industrial Deal, un programma dedicato a rendere le industrie europee più sostenibili e competitive. Parallelamente, verrà lanciato un Piano per l’automotive, che punta a sostenere la transizione verso una mobilità a basse emissioni e a tutelare un settore strategico per l’economia europea.
Un altro elemento chiave della strategia europea sarà il Libro bianco sulle politiche comuni di Difesa, in risposta al mutato scenario geopolitico globale che ha preso forma dopo l’elezione di Trump. Questo documento delineerà le priorità europee in materia di sicurezza e difesa, consolidando un approccio coordinato tra gli Stati membri.
L’elezione di Donald Trump e il suo approccio protezionistico potrebbero paradossalmente risvegliare quel grande sogno europeo, troppo a lungo accantonato, che animò i Padri Fondatori dell’Unione. Sarà questo l’impulso necessario per rilanciare un’Europa più unita, autonoma e competitiva sulla scena globale?