
Il confine tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e il Ruanda, nei pressi della città di Goma, è stato chiuso dalle autorità congolesi, segnando un’escalation nella crisi che sta colpendo la regione orientale del paese. Secondo quanto riferito dall’Agence France-Presse (AFP), la situazione nella città di Goma è diventata rapidamente drammatica, con gravi disordini e saccheggi che hanno colpito negozi e abitazioni.
Il sito di informazione congolese Actualite ha riportato che Goma è scivolata nel caos totale. I residenti della città, che conta circa due milioni di abitanti, sono alle prese con violenze diffuse, con incendi che divampano in tutta la città e la fuga di migliaia di prigionieri dalla prigione cittadina. Secondo le informazioni, oltre 3.000 detenuti sono riusciti a evadere, alimentando ulteriormente il caos.
La città ha visto anche un afflusso massiccio di rifugiati negli ultimi giorni, molti dei quali hanno cercato di attraversare il confine con il Ruanda. Nonostante la chiusura dei valichi, alcuni dipendenti delle Nazioni Unite e le loro famiglie sono stati evacuati lunedì mattina, come confermato da fonti diplomatiche.
L’area di Goma è al centro di uno scontro tra le forze congolesi e i combattenti del Movimento 23 Marzo (M23), che sono attivi nella regione. Le forze dell’M23, accusate dal governo della RDC di avere il supporto militare del Ruanda, hanno ripreso a combattere con intensità nelle ultime settimane. I combattimenti si stanno svolgendo anche alla periferia della città, con il rischio che la situazione degeneri ulteriormente.
Il governo congolese accusa apertamente il Ruanda di sostenere i ribelli dell’M23, una delle principali forze ribelli che operano nell’est della RDC, alimentando le crescenti tensioni tra i due paesi. Le forze dell’M23 avevano già preso il controllo di Goma nel novembre 2012, mantenendo il dominio sulla città per circa due settimane, prima di essere costrette a ritirarsi sotto la pressione della comunità internazionale.
Con il confine ora chiuso, l’accesso a Goma è severamente limitato, con solo alcuni gruppi selezionati, come i dipendenti delle Nazioni Unite, che riescono a entrare o uscire dalla città. La chiusura del confine è stata motivata dalla necessità di contenere l’avanzata dei combattenti dell’M23, ma ha anche alimentato i timori di una maggiore destabilizzazione nella regione.
La situazione a Goma, così come nella provincia del Nord Kivu, continua a essere critica. Con il conflitto tra il governo della RDC e i ribelli che non mostra segni di de-escalation, la comunità internazionale è chiamata a intervenire per fermare il conflitto e prevenire ulteriori perdite di vite umane.