
(AGENPARL) – lun 27 gennaio 2025 La Spezia, 27 gennaio 2025 – Si trasmette il discorso del Sindaco Pierluigi
Peracchini tenuto nel corso della seduta di Consiglio Comunale Straordinario in
occasione delle celebrazione per il Giorno della Memoria
DISCORSO 27 GENNAIO 2025
DISCORSO CONSIGLIO COMUNALE
Care concittadine, cari concittadini, signor presidente, colleghi consiglieri, autorità militari,
civili e religiose, rappresentanti delle associazioni presenti, studentesse e studenti, rivolgo
a voi il saluto dall’Amministrazione comunale e mio personale in questo giorno che non
deve essere soltanto una ricorrenza, ma un monito per tutti noi perché gli abomini subiti in
quei tragici anni non debbano mai più ripetersi.
Nel 2005 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamò la data del 27 gennaio quale
Giornata Mondiale di Commemorazione delle Vittime dell’Olocausto, una data che ricorda i
fatti avvenuti il 27 gennaio del 1945 quando le Truppe dell’Armata Rossa liberarono il
campo di concentramento di Auschwitz sancendo la fine della Shoah. La stessa giornata
venne adottata dal nostro Paese con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 in ricordo dello
sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei
campi nazisti.
Ogni vita di quei milioni di uomini, donne e bambini che subirono le atroci mostruosità
dell’ideologia nazi-fascista, era unica e speciale. Erano madri, fratelli, sorelle, figli, amici a
cui è stato strappato tutto; erano persone con sogni e speranza, come ognuno di noi, che
non possiamo e non dobbiamo dimenticare.
Oggi il nostro pensiero deve anche raggiungere tutti coloro che, in ogni momento della
storia e ancora oggi, in qualunque luogo, hanno visto negata e umiliata la propria dignità e
la propria identità.
Molte Città italiane hanno rinunciato alla proiezione del docufilm” Liliana”, che ripercorre
l’infanzia, la deportazione ad Auschwitz e il ritorno a casa della Senatrice Liliana Segre,
mentre la nostra Città coerentemente con la propria storia ha orgogliosamente aderito,
promuovendolo anche presso gli Istituti Scolastici e in questo giorno particolare desidero
esprimere la mia più ferma condanna ai vergognosi insulti che le sono stati rivolti tramite i
social ribadendo l’impegno della Città della Spezia contro ogni forma di odio e intolleranza,
che ancora tristemente serpeggia tra le nostre vite.
Secondo una recente statistica evidenziata dal Corriere della Sera, in Italia nel 2024 gli
episodi di antisemitismo sono aumentati del 400%, mentre il 94% degli ebrei italiani
racconta di aver subito atti di antisemitismo. Anche dalle analisi promosso dal CDEC –
Fondazione centro di documentazione ebraica contemporanea, l’Italia risulta purtroppo
come uno dei Paesi dell’Unione Europea a più alto tasso di antisemitismo.
L’antisemitismo è un fenomeno in continua evoluzione e nella quotidianità, sia reale che
online, aumentano gli episodi in cui queste tragedie vengono normalizzate e banalizzate.
Nostro dovere invece è non accettare alcuna forma di discriminazione o pregiudizio e
lavorare per portare avanti i principi sui cui si fonda la nostra democrazia: uguaglianza,
tolleranza, partecipazione.
L’Amministrazione Comunale continuerà a contrastare ogni forma di violenza, in ogni sua
forma, a partire da quella verbale, e a portare avanti iniziative come il Premio Exodus, per
conservare e tramandare la memoria dell’aiuto prestato dalla popolazione in tutta la
Provincia della Spezia ai profughi ebrei scampati alla Seconda Guerra Mondiale ma anche
disseminando nelle vie e nelle piazze cittadine le cosiddette “pietre di inciampo”, per non
dimenticare le nostre vittime rastrellate e uccise nei campi di concentramento.
È nostro dovere collettivo continuare a preservare la memoria delle vittime del nazi-
fascismo e dei fatti avvenuti in una delle pagine più oscure della storia dell’umanità dove il
valore della vita umana è stato calpestato.
Dobbiamo continuare nell’attività di testimonianza della Shoah e nella difesa della verità
come antidoto alla violenza. Dobbiamo impegnarci per essere costruttori di pace e
sviluppo e non di dolore.
E la nostra città, Medaglia d’Oro al Merito Civile e conosciuta al mondo come Porta di
Sion, intende continuare a difendere i valori della democrazia, del rispetto, della libertà e
della solidarietà e soprattutto a non accettare la freddezza disumana con la quale ancora
troppo spesso i diritti vengono calpestati.
Se restiamo indifferenti saremo tutti responsabili di ciò che accade nel mondo ed è per
questo che il nostro agire, dai più piccoli gesti quotidiani, deve condurci a costruire una
società più giusta, più vera, più umana; davvero libera dalla sopraffazione, dalle
discriminazioni, dal razzismo, dalle aggressioni e dalla guerra perché la pace non è mai
una linea di arrivo, che si raggiunge una volta per tutte, ma un cammino continuo.
È un atto di profonda responsabilità morale continuare a difendere la memoria, che è un
ponte verso l’oggi, lo dobbiamo alle vittime innocenti di quei terribili giorni, ma, soprattutto,
lo dobbiamo alle nuove generazioni perché riflettano sul coraggio di chi ha testimoniato la
verità contro ogni negazione, di chi ha resistito, di chi ha salvato vite perché scelgano
sempre di stare dalla parte della giustizia, della solidarietà e dell’aiuto reciproco; perché
siano portatori di luce e non di tenebre; perché siano capaci di non lasciarsi abbagliare
dalle false promesse e dai miraggi e affinché abbiano tutti gli strumenti per comprendere
che il bene è l’unica via possibile.