L’Ambasciata d’Italia annuncia con orgoglio un evento storico per la Somalia: un’equipe medica italiana ha realizzato con successo a Mogadiscio il primo intervento a cuore aperto su bambini con cardiopatie congenite, segnando un punto di svolta per la medicina pediatrica nel Paese del Corno d’Africa. Questo importante traguardo è stato possibile grazie a una rete di supporto nazionale e internazionale, coordinata dalla Dott.ssa Edna Moallin Abdirahman, attivista sociale dell’associazione milanese Ameb, in collaborazione con la somala Hormuud Salaam Foundation, che ha fornito supporto finanziario all’iniziativa. I due interventi rientrano in un più ampio progetto che nei mesi scorsi ha già consentito di operare in Italia, grazie anche al contributo della Regione Lombardia, otto bambini somali affetti da gravi cardiopatie.
L’intervento chirurgico è stato un esempio di cooperazione tra medici italiani e somali: l’equipe italiana, guidata dal Prof. Stefano Marianeschi, responsabile della cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Niguarda, e composta dai Dottori Francesca Aresta, anestesista e rianimatore presso lo stesso ospedale, Giuseppe Annone, cardiologo pediatrico interventista dell’ospedale Regina Margherita, e Silvia Scansani, sonografa e ricercatrice sanitaria presso il Policlinico di Milano, ha lavorato fianco a fianco con l’equipe locale dell’ospedale Kalkal di Mogadiscio, guidata dai cardiochirurghi Dott. Mohamed Abdulkadir e Sisay Bekele.
Questi interventi, che regalano un nuovo futuro a due bambini somali, Zakaria e Maida, hanno un importante valore effettivo e simbolico per la Somalia, rappresentando non solo una grande conquista nel campo della salute, ma anche una concreta valorizzazione delle risorse umane e professionali locali. “Un risultato storico – il commento delle autorità somale che hanno ringraziato anche l’Ambasciata d’Italia per il suo sostegno nel facilitare l’iniziativa – che salverà innumerevoli vite e porterà speranza alle famiglie di tutta la Somalia”.