(AGENPARL) - Roma, 25 Gennaio 2025(AGENPARL) – sab 25 gennaio 2025 BANCHE, FENU (M5S): GOVERNO CALTAMELONI È ULTIMA DERIVA IN UN’ECONOMIA A PEZZI
NOTA STAMPA
*BANCHE, FENU (M5S): GOVERNO CALTAMELONI È ULTIMA DERIVA IN UN’ECONOMIA A PEZZI*
Roma, 25 gennaio. “Meloni vuole davvero fare la sovranista? Non usi Mps come strumento al servizio di partite finanziarie altrui, difenda la banca, così come metta in campo la Cassa Depositi e Prestiti e il Mediocredito Centrale, dando vita a una vera Banca d’investimento al servizio degli italiani e delle imprese italiane, strangolate da due anni di fallimentari politiche economiche. La notizia, dopo il Far West finanziario in cui è sprofondato il Paese, è che nasce il Governo Caltameloni, con il finanziare-costruttore Francesco Gaetano Caltagirone di fatto nel ruolo di ministro dell’economia. Chissà, per Giorgetti potrebbe anche essere l’occasione per starsene più nascosto al Mef a tessere i fili dell’austerità dettata da Bruxelles che ha prostrato l’economia italiana, ormai a pezzi, e tutta la produzione industriale del Paese, zavorrata dalla vergognosa deriva di 22 mesi consecutivi di calo. Domandina semplice semplice: un Governo che ha favorito lo smantellamento dei residui asset strategici del Paese; che ha assistito silente al regalo della rete unica delle telecomunicazioni agli americani di Kkr, con immediati problemi per gli investimenti; che non trova i soldi per difendere Sparkle, la strategica società dei cavi sottomarini; che vuole cedere quote di Rai Way, società della Rai che gestisce le torri tlc e i data center, per favorirne una fusione con Ei Towers, della galassia Mediaset; che ha ceduto pezzi di Eni ed Enilive, società che gestisce i piani di riconversione di alcuni poli industriali, per esempio le bioraffinerie, a fondi esteri, tra i quali il solito Kkr; che ha già in cantiere cessioni di quote di Poste, Fs ed Enav; ecco, un Governo del genere, con quale credibilità parla dell’operazione Mps-Mediobanca come di manovra nell’interesse del Paese? Mps viene trasformata in quattro e quattr’otto da preda di Banco Bpm in predatore di Mediobanca; la stessa banca senese vale molto di meno del boccone che vorrebbe digerire, con tutti i rischi che ne conseguono, come se lo sciagurato precedente di Antonveneta non fosse mai esistito; il vero Sacro Graal dell’operazione, peraltro inseguito da soggetti privati come Caltagirone e gli eredi Del Vecchio, è Generali, non l’economia del Paese o non certo la tutela di Generali per l’economia del Paese, la tutela del risparmio e del debito pubblico italiano. Allora ci permettiamo di dare a Meloni una chiave di lettura. I soci pesanti, i finanzieri, i costruttori sono tutti apolidi, perché puntano soltanto alle remunerazioni dell’investimento e ai soldi. Mettersi in braccio ai capitalisti nostrani, senza una chiara visione, non è poi così più vantaggioso che mettersi in braccio al Fondo Kkr o al Fondo BlackRock di turno. È uno scontro tra capitali, e il neoliberismo genuflesso di questo Governo, già plasticamente dimostrato, non fa che essere un mero strumento di una delle parti in causa, in uno scontro destinato a stritolare sempre di più l’economia italiana, le sue imprese e i suoi lavoratori”. Lo comunica in una nota Emiliano Fenu, capogruppo M5S in Commissione finanze della Camera.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle
