
“Benché fuori tempo massimo e dopo settimane in cui Torino è sembrata più un campo di battaglia che una città, il sindaco Lo Russo ha deciso di trarre insegnamento dalla Lega e di applicare il pugno duro istituendo le zone rosse per contrastare l’illegalità e i facinorosi. Fa un po’ sorridere che il primo cittadino abbia delle remore semantiche e decida di chiamarle in altro modo, ma il modello che finalmente arriva anche a Torino, nei fatti, prende spunto da quanto già previsto dalla direttiva del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Mi auguro, per il bene dei torinesi, che la versione nostrana del provvedimento non si riveli soltanto una trovata della sinistra per ripulirsi la coscienza dopo gli episodi gravissimi di cui sono state vittime le forze dell’ordine. Non vorremmo mai che gli scontri a cui siamo ormai abituati si trasferissero nelle aree della città non sottoposte ai controlli. Come Lega vigileremo affinché le cosiddette ‘zone a vigilanza rafforzata’ funzionino e non facciano sconti a nessuno, meno che meno ai centri sociali e agli antagonisti che hanno dato il peggio di loro nelle ultime manifestazioni di piazza.” Così Fabrizio Ricca, capogruppo Lega in Piemonte.