
John Ratcliffe, nuovo direttore della Central Intelligence Agency (CIA), ha annunciato che la sua priorità sarà investigare a fondo le origini del COVID-19, concentrandosi sulla teoria della fuga di notizie dal laboratorio di Wuhan. Ratcliffe ha dichiarato che l’Agenzia deve uscire “dai margini” e affrontare con determinazione la questione delle origini della pandemia che ha colpito il mondo.
Ratcliffe, che ha prestato giuramento giovedì scorso dopo la conferma del Senato, non ha esitato a criticare il passato della CIA sotto la guida di John Brennan durante l’amministrazione Obama. Ha accusato il suo predecessore di aver allontanato l’Agenzia dalla sua missione primaria, promettendo di riportare la CIA a concentrarsi sulle minacce globali, con la Cina al primo posto.
“Affrontare la Cina è una priorità fondamentale. Le origini del c devono essere chiarite: l’intelligence, la scienza e il buon senso indicano che il virus è uscito dal Wuhan Institute of Virology”, ha detto Ratcliffe, sottolineando che la CIA non ha mai preso una posizione pubblica ufficiale sulla questione.
Sebbene inizialmente la teoria della fuga dal laboratorio fosse stata sminuita, negli ultimi anni è tornata alla ribalta grazie a nuove prove e alla pressione internazionale. Ratcliffe ha citato denunce interne che suggeriscono che analisti della CIA siano stati corrotti per escludere questa possibilità. Con la sua leadership, il nuovo direttore ha promesso di portare trasparenza e di informare il pubblico sulle conclusioni dell’Agenzia.
Ratcliffe ha evidenziato che il suo ruolo sarà fornire al presidente Donald Trump informazioni accurate per affrontare la Cina, che considera la principale minaccia geopolitica degli Stati Uniti.
“Il presidente Trump deve essere armato con la migliore intelligence possibile per negoziare con Xi Jinping. La Cina è responsabile di un milione di morti americane, e questo deve essere riconosciuto e affrontato”, ha affermato Ratcliffe.
Il direttore ha sottolineato che, mentre la comunità di intelligence statunitense si è concentrata per anni sulla Russia, il vero pericolo viene dalla Cina, una superpotenza economica con capacità paragonabili a quelle degli Stati Uniti. Ha anche criticato l’influenza finanziaria del Partito Comunista Cinese su istituzioni chiave come Wall Street, Hollywood e la Silicon Valley, affermando che ciò ha rallentato la risposta americana.
Secondo Ratcliffe, l’obiettivo è preparare gli Stati Uniti a una nuova era di competizione geopolitica:
“La Cina non è solo una minaccia economica, ma una minaccia totale che compete con noi su tutti i fronti. È tempo che l’intelligence americana si adatti a questa realtà.”
Ratcliffe ha inoltre ricordato il suo editoriale del 2023, scritto con l’ex vicedirettore dell’intelligence nazionale Cliff Sims, in cui aveva avvertito della crescente minaccia cinese. Quella visione, inizialmente criticata, è ora ampiamente riconosciuta come valida, anche da alti funzionari come il direttore uscente dell’FBI.
Con Ratcliffe al timone, ci si aspetta una maggiore attenzione della CIA su Pechino e un rafforzamento dell’impegno per affrontare le sfide globali del 21° secolo. Nei prossimi mesi, la sua leadership sarà cruciale per definire il ruolo dell’intelligence americana in una nuova fase di confronto geopolitico.
Altre informazioni sulla sua intervista esclusiva verranno pubblicate presto. Nel frattempo, il messaggio è chiaro: con Ratcliffe alla guida, la CIA è pronta a mettere la Cina al centro della sua strategia.