Negli ultimi giorni, la pubblicazione di alcuni articoli da parte di Agenparl ha suscitato l’indignazione della Gran Loggia d’Italia, storica istituzione massonica guidata dal Luciano Romoli, Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M. I contenuti di questi articoli, accusati di distorcere la realtà della Massoneria, hanno portato il Gran Maestro a prendere una posizione ferma e decisa, denunciando pubblicamente la diffusione di inesattezze e pregiudizi che rischiano di compromettere l’immagine e i valori di un’istituzione millenaria.
In questa intervista esclusiva, Luciano Romoli espone le sue considerazioni in merito alle pubblicazioni di Agenparl, chiarendo le ragioni della sua posizione e offrendo un quadro dettagliato del ruolo della Massoneria nella società moderna. Inoltre, il Gran Maestro approfondisce il ruolo del metodo massonico come strumento di libertà e inclusione, in grado di promuovere l’uguaglianza e il dialogo tra uomini e donne senza distinzione di genere, censo o religione.
Domanda. Quali sono, secondo lei, le principali inesattezze o fraintendimenti contenuti negli articoli pubblicati da Agenparl sulla Massoneria?
Luciano Romoli. Gli articoli pubblicati da Agenparl contengono una serie di affermazioni che non solo sono inesatte, ma rischiano di distorcere gravemente la percezione della Massoneria. Tra le principali inesattezze, si riscontrano interpretazioni incomplete riguardanti la nostra storia, i nostri scopi e i nostri principi. Inoltre, vi è un evidente tentativo di attribuire alla Massoneria intenzioni o comportamenti che nulla hanno a che vedere con la nostra attività e i nostri ideali. Questi articoli sembrano costruiti su pregiudizi e stereotipi che appartengono a un passato che abbiamo più volte tentato di superare con il dialogo e la trasparenza.
Domanda. Come descriverebbe il ruolo della Massoneria nella società moderna, e in che modo questa visione si contrappone alla narrativa presentata negli articoli?
Luciano Romoli. La Massoneria moderna si pone come un’istituzione che promuove il miglioramento personale e collettivo attraverso la ricerca della verità, la solidarietà e il dialogo. I nostri membri sono impegnati nella società come cittadini responsabili, rispettosi delle leggi e desiderosi di contribuire al bene comune. Questa visione si contrappone nettamente alla narrativa presentata negli articoli, che invece insinuano intenti oscuri o cospirativi. È importante sottolineare che la Massoneria non è altro che un luogo di incontro per uomini e donne liberi che desiderano riflettere sui grandi temi della vita e della società, senza secondi fini né segretezza impropria.
Domanda. Crede che la Massoneria soffra ancora di stereotipi e pregiudizi diffusi dai media? E quali sono le cause di questi persistenti fraintendimenti?
Luciano Romoli. Purtroppo, sì. La Massoneria è ancora vittima di stereotipi e pregiudizi, molti dei quali alimentati da una scarsa conoscenza del nostro operato e da una narrazione che pesca in miti e teorie cospirative. Le cause principali risiedono in una storica mancanza di comprensione, talvolta aggravata dalla nostra stessa riservatezza, che è spesso male interpretata come segretezza. A ciò si aggiungono, in alcuni casi, interessi strumentali che utilizzano l’immagine della Massoneria per creare polemiche o sensazionalismi.
Domanda. Qual è la posizione ufficiale della Gran Loggia d’Italia rispetto alla trasparenza e al dialogo con il pubblico e con i media?
Luciano Romoli. La Gran Loggia d’Italia è fortemente impegnata nella promozione della trasparenza e del dialogo. Da tempo abbiamo avviato iniziative per rendere più accessibile il nostro operato, organizzando eventi pubblici, convegni e collaborazioni con il mondo accademico e culturale. Crediamo fermamente che il confronto aperto e il dialogo con i media siano strumenti indispensabili per superare i pregiudizi e costruire una comprensione più autentica e rispettosa della Massoneria.
Domanda. Come la Gran Loggia d’Italia sta lavorando per costruire un’immagine pubblica più chiara e combattere le informazioni errate sulla Massoneria?
Luciano Romoli. Stiamo investendo molto nella comunicazione e nell’apertura verso la società civile. Tra le nostre iniziative vi sono l’organizzazione di conferenze aperte al pubblico, la pubblicazione di materiali divulgativi sui nostri valori e la collaborazione con studiosi ed esperti per fare luce sulla vera natura della Massoneria. Inoltre, abbiamo rafforzato la nostra presenza sui canali di comunicazione moderni per offrire informazioni dirette e corrette, contrastando così la disinformazione. Vogliamo costruire un dialogo basato sulla fiducia, perché crediamo che la conoscenza sia la chiave per abbattere le barriere del pregiudizio.
Domanda. Il metodo massonico viene spesso descritto come un percorso libertario e inclusivo, orientato alla ricerca di un equilibrio tra le diversità. Può parlarci di come questo approccio venga applicato concretamente, ad esempio nel caso di contesti multiculturali come il Libano, dove collaborano fratelli e sorelle di ben 14 confessioni religiose, e di come la Massoneria contribuisca al miglioramento della società?
Luciano Romoli. Il metodo massonico si fonda su un approccio libertario e inclusivo, che pone al centro la dignità dell’individuo e il rispetto delle differenze. Questo percorso si basa sull’idea che la diversità non sia un ostacolo, ma una ricchezza che, se armonizzata, può portare a un equilibrio superiore. La nostra metodologia privilegia il dialogo, la riflessione condivisa e il superamento di ogni barriera ideologica, sociale o religiosa. Un esempio emblematico di questo approccio è rappresentato dal contesto libanese, dove la Gran Loggia d’Italia ha dimostrato la propria capacità di unire uomini e donne di ben 14 confessioni religiose diverse in un unico percorso di lavoro e crescita collettiva, in un Paese segnato da profonde divisioni religiose e culturali, il metodo massonico offre uno spazio neutrale in cui tutti i fratelli possono dialogare da pari, al di là delle loro credenze individuali. Questo è possibile grazie alla condivisione di valori universali come la libertà, la tolleranza, la fratellanza e la ricerca della verità.
Attraverso un lavoro comune, la Massoneria non solo favorisce il miglioramento personale dei suoi membri, ma contribuisce anche a diffondere una cultura di pace e collaborazione nella società. Il nostro obiettivo è creare uomini e donne migliori, capaci di portare questi valori nel loro ambiente familiare, professionale e comunitario. In contesti complessi come il Libano, la Massoneria dimostra che è possibile superare le divisioni più profonde e lavorare insieme per il bene comune.
Questo approccio è la dimostrazione pratica che, quando le diversità vengono accolte e valorizzate, il risultato è un arricchimento reciproco e un contributo significativo al miglioramento della società nel suo insieme.