(AGENPARL) – mer 22 gennaio 2025 TLC, BEVILACQUA (M5S): INTERROGAZIONI A MEF E DIFESA SU RAI WAY E SPARKLE
NOTA STAMPA
*TLC, BEVILACQUA (M5S): INTERROGAZIONI A MEF E DIFESA SU RAI WAY E SPARKLE*
Roma, 22 gennaio. “La pericolosa ritirata dei presidi pubblici di garanzia da asset strategici di telecomunicazioni come Rai Way e Sparkle, condotta dal Governo Meloni nel più totale silenzio, ci ha indotto a presentare due interrogazioni, una al ministero dell’economia e l’altra ai ministeri della difesa e delle infrastrutture. L’Italia non può permettersi di essere vassalla di poteri esteri in questi dossier. Ai ministeri interessati chiediamo di capire la ragione della programmata discesa della Rai, e quindi del Mef, nel capitale di Rai Way; a cosa davvero tenda, stante il memorandum firmato in piene feste natalizie, il progetto di aggregazione tra Rai Way ed Ei Towers, società omologa partecipata da Mediaset, su pressione di numerosi fondi attivisti internazionali; se corrispondano al vero le comunicazioni di un manager di Rai Way, che ha annunciato l’adozione del ‘modello Starlink’ di Elon Musk da parte della società stessa, e come il Governo intenda muoversi per la tutela degli interessi nazionali. Allo stesso modo chiediamo ai ministeri interessati cosa stia succedendo in Sparkle, strategica società dei cavi sottomarini che il Mef avrebbe dovuto rilevare al 100% da Tim ma che ha già aperto le porte al fondo spagnolo Asterion, con accanto un Tesoro che secondo diversi giornali non avrebbe le necessarie provviste per presidiare questo delicatissimo asset. La subalterna ritirata del Governo Meloni dalla nuova società della rete unica delle tlc, regalata agli americani di Kkr con il Mef ridotto a un marginale 20%, è un precedente che non può far dormire sonni tranquilli e dovrebbe allertare tutte le forze che hanno a cuore la sicurezza nazionale e lo sviluppo tecnologico del Paese”. Lo comunica in una nota Dolores Bevilacqua, componente M5S della Commissione di vigilanza Rai e vicepresidente della Commissione politiche Ue del Senato.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle