(AGENPARL) – mer 22 gennaio 2025 Pierluigi Biondi non ha mai disdegnato “le missioni” che possono tenerlo lontano da palazzo di città, siano esse in patria o all’estero. In questi anni ce ne ha largamente fornito prova recandosi a Bruxelles più di una volta per progetti europei delle città digitali, ripresa dal Covid e PNRR, in Russia – dove volò di ritorno da Matera – per siglare un “importante accordo di collaborazione con il governo di Mosca” su Smart City, sicurezza e pratiche in materia di piano neve e a Barcellona dove andò sempre per la Smart City: non ci risulta che queste interlocuzioni abbiano portato concreti vantaggi alla città.
Oggi è la volta dell’Australia, nella città di Melbourne dove il sindaco è presente per “un atto di gratitudine, una dovuta rendicontazione circa quanto ottenuto con l’aiuto di molti italiani abruzzesi all’estero, e un’occasione per stringere nuovi legami con altre città e costruire insieme nuove opportunità”; se Massimo Cialente si fosse dovuto recare a ringraziare, a spese del Comune, tutte le comunità che hanno contribuito con proprie donazioni alla ricostruzione della città, avrebbe mandato in default uno stato grande come il Lichtenstein. Biondi, non ancora rientrato a L’Aquila, ne ha approfittato anche per recarsi a Hobart, città gemellata con L’Aquila dal 1997. Sono circa quindici le città gemellate con L’Aquila e sono sparse in tutto il mondo, dall’Australia alla Spagna, dalla Germania alla Polonia, dal Libano, agli Usa e all’Argentina: non è un caso che l’unico sindaco che si recò ad Hobart fu Centi, quasi 30 anni fa, proprio in occasione della sigla del gemellaggio.
Sono stati spesi dal bilancio comunale quasi 14 mila euro – più i doni di rappresentanza – per “ringraziare” la comunità italiana in Australia, quando sarebbe stato opportuno chiedere scusa per i ritardi e le incapacità accumulati dall’amministrazione: tutti, Anac compresa, sanno che Piazza D’Armi è stata uno dei fallimenti eclatanti di questa amministrazione e che aver spostato le donazioni degli australiani sul restauro della torre civica è stata una mossa obbligata per coprire sette anni persi.
I tre milioni di euro delle donazioni, sono infatti stati trasferiti sul restauro della torre civica di palazzo Margherita, altra grande incompiuta di questa amministrazione. Ma sui tempi della sua ricostruzione non c’è chiarezza, basta vedere il cronoprogramma deciso dal protocollo d’intesa approvato il 6 dicembre 2023 tra Comune dell’Aquila, trustee australiano e fondazione Carispaq: revisione del progetto esecutivo dell’intervento a cura del Comune dell’Aquila da produrre entro maggio 2024, sottoscrizione della convenzione tra Comune dell’Aquila e Fondazione Carispaq da realizzare entro giugno 2024, affidamento dei lavori entro giugno 2024 ed esecuzione dei lavori e fine lavori con durata stabilita dalla progettazione rivista.
Non c’è, come al solito, una data che sia stata rispettata.
La realtà, fatta di pezze a colori, viene come al solito mascherata da telecronache martellanti e fotografie a mezzo social, ma nulla più. Per vederci chiaro, come già accordato dal presidente del Consiglio, discuteremo, carte alla mano, una interrogazione urgente sulla questione nel prossimo Consiglio Comunale.
Paolo Romano
Lorenzo Rotellini
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