
(AGENPARL) – mer 15 gennaio 2025 Successo per l’olio evo: da Oprol non archiviare in fretta annata complicata
I risultati dell’indagine di Coop Alleanza 3.0 secondo i quali l’olio
preferito dagli italiani è l’extravergine d’oliva, che acquistano
preferibilmente prodotto in Italia, ci ripagano del lavoro di promozione
che abbiamo fatto in tutto il 2024 e che continueremo a fare nel nuovo anno
a tutela dell’olio evo e di quello “made in Basilicata”: così Paolo
Colonna, presidente Oprol lucana – circa 3.000 soci, di cui circa 2.000 in
provincia di Potenza e circa 1.000 in provincia di Matera, e oltre 2.200
oliveti –. Le preferenze di spesa si sono fortemente orientate sull’olio
extravergine d’oliva 100% italiano: 5,548 milioni di bottiglie di olio
extravergine d’oliva vendute nei negozi di Coop Alleanza 3.0. La fotografia
del 2024 in tema di olio racconta anche di una nicchia: quella del
condimento a base di olio extravergine di oliva. Quest’ultima sta
diventando una tipologia di olio sempre più diffusa sul mercato, che
permette abbinamenti originali e particolarmente gustosi, essendo
particolarmente indicato per insaporire marinate di carne o pesce,
bruschette, zuppe di legumi, formaggi a pasta dura oppure per insaporire
ulteriormente una pizza o un piatto di pasta.
A fine 2024, Coop Alleanza 3.0 ha avviato una collaborazione volta a
sensibilizzare i suoi soci e consumatori sull’importanza del sostegno alla
ricerca che mira a verificare gli effetti benefici dell’olio extravergine
di oliva (EVO) sud determinate patologie. L’iniziativa, che ha coinvolto
quattro dei principali produttori di olio EVO nazionali, ha supportato le
attività di due associazioni, Nefros-Ambiente APS e la Fondazione Italiana
Fegato Onlus (FIF) e ha consentito di erogare a ciascuna delle due 10mila
euro da destinare allo studio delle malattie epatiche e nefrologiche.
Entrambi i partner condividono l’obiettivo di valorizzare l’olio EVO non
solo come prodotto alimentare di eccellenza, ma anche come risorsa per la
prevenzione di numerose patologie. Secondo studi condotti da
Nefros-Ambiente, infatti, il consumo di olio EVO può migliorare la
funzionalità renale nei pazienti affetti da malattie nefrologiche. La
Fondazione Italiana Fegato aggiunge che l’olio EVO contribuisce alla
prevenzione di patologie epatiche croniche e di tumori legati al
metabolismo.
Ma – dice Colonna – sull’onda del successo dell’olio extravergine di oliva
non archiviamo troppo in fretta l’annata 2024 complicata per gli
olivicoltori lucani. Per questo insistiamo per un tavolo di confronto con
le istituzioni per trovare opportunità e strumenti che possano
rappresentare un momento di sollievo per il comparto. Oltre al
riconoscimento dello stato di calamità a seguito del tracollo delle
produzioni 2024, bisogna pensare e realizzare misure CSR adeguate
finalizzate a soddisfare i fabbisogni delle aziende olivicole; emanare
nuovi bandi come già fatto in un recente passato rivolti al mantenimento
dell’attuale patrimonio olivicolo lucano e alla realizzazione di nuovi
impianti. Il tutto in quadro di programmazione organico quale un piano
olivicolo lucano che sia in sintonia con quello nazionale in fase di
stesura. Si tratta anche di lavorare tanto sul potere di acquisto delle
famiglie con una chiara capacità di spesa che deve aumentare anche per
mantenere il livello remunerativo dei prodotti agricoli diversamente
l’attenzione del consumatore sarà sempre più orientata per prodotti di
minore qualità e non a marchio nazionale e locale.