La sterlina britannica e l’euro hanno proseguito il loro calo rispetto a un dollaro statunitense in forte crescita, spinti dalla solidità dell’economia americana e dalla riduzione delle aspettative di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. La sterlina è scesa dello 0,76%, attestandosi a 1,2111 dollari, mentre l’euro ha ceduto lo 0,6%, raggiungendo 1,0185 dollari, il livello più basso dalla fine del 2022.
La forza del dollaro è sostenuta da dati positivi sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, che hanno mostrato una crescita continua a dicembre 2024. Questi risultati hanno ridotto le probabilità di tagli imminenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, rafforzando il biglietto verde sui mercati globali.
Allo stesso tempo, le aspettative di interventi monetari espansivi da parte della Banca d’Inghilterra (BoE) e della Banca Centrale Europea (BCE) si sono ridimensionate, contribuendo alla debolezza della sterlina e dell’euro.
La sterlina è stata particolarmente colpita da una settimana difficile per i titoli di Stato britannici, i cosiddetti gilt.
- La recente svendita di titoli di Stato ha spinto i rendimenti dei gilt a 30 anni ai livelli più alti dal 1998, riflettendo i crescenti timori degli investitori sulle finanze pubbliche del Regno Unito.
- Anche se i rendimenti obbligazionari globali sono leggermente diminuiti venerdì scorso, hanno ripreso a salire questa settimana, evidenziando l’incertezza economica globale.
Questa combinazione di fattori ha reso il Regno Unito vulnerabile alla pressione del mercato, con la sterlina che ha toccato livelli visti per l’ultima volta nell’autunno del 2023.
L’euro non è stato immune dalle turbolenze del mercato, perdendo terreno in un contesto di rallentamento economico e di minori aspettative di stimoli monetari. La BCE, pur impegnata nel ridurre i tassi gradualmente, non sembra intenzionata a un allentamento aggressivo, lasciando il margine di manovra per una ripresa dell’euro più ristretto.
L’incertezza sulle politiche monetarie delle principali banche centrali e la solidità dei dati economici americani continueranno a influenzare il mercato dei cambi. Mentre il dollaro beneficia di un forte mercato del lavoro, sterlina ed euro potrebbero rimanere sotto pressione, a meno che non emergano segnali chiari di miglioramento economico o di nuove direzioni da parte delle rispettive banche centrali.