
La Banca Centrale Europea (BCE) intende proseguire con un approccio equilibrato nell’allentamento dei tassi di interesse nel 2025, cercando di evitare sia il rischio di una recessione sia un rallentamento eccessivo nel percorso di riduzione dell’inflazione. Lo ha dichiarato Philip Lane, economista capo della BCE, in un’intervista al quotidiano austriaco Der Standard.
“Se i tassi di interesse scendono troppo rapidamente, rischiamo di non controllare l’inflazione nei servizi,” ha spiegato Lane. “Al contrario, mantenerli troppo alti per troppo tempo potrebbe indebolire il ritmo dell’inflazione al punto che il processo di disinflazione scenderebbe al di sotto del nostro obiettivo del 2%.”
Lane ha ribadito che la BCE mira a raggiungere il target del 2% di inflazione entro la metà del 2025. Nel 2024, la banca centrale ha già effettuato quattro tagli ai tassi di interesse e prevede di attuarne altrettanti quest’anno, concentrati principalmente nella prima metà del 2025.
Uno degli obiettivi chiave della BCE è la riduzione dell’inflazione dei servizi, che nel 2024 si è mantenuta intorno al 4%. Tale segmento rappresenta una sfida cruciale, poiché la crescita dei salari è un fattore trainante delle pressioni sui prezzi.
Tuttavia, Lane ha sottolineato che nel 2025 si prevede una crescita dei salari significativamente inferiore rispetto all’anno precedente, contribuendo a un ulteriore calo dell’inflazione complessiva, che a dicembre 2024 si attestava al 2,4%.
Nonostante il rallentamento economico, con una crescita prossima allo zero per gran parte del 2024, Lane non prevede una recessione che richieda un forte allentamento monetario. “Il nostro obiettivo è stabilizzare l’inflazione senza compromettere la crescita economica,” ha affermato.
Con l’economia dell’Eurozona ancora fragile, la BCE dovrà calibrare con precisione il ritmo dei tagli ai tassi per sostenere una crescita moderata senza compromettere la lotta contro l’inflazione.
Questo approccio riflette il tentativo di mantenere l’economia su un percorso sostenibile, garantendo che la politica monetaria rimanga un pilastro di stabilità per la regione.