
Il dollaro statunitense si appresta a concludere un’altra settimana di guadagni, segnando la sua serie positiva più lunga in oltre un anno. Il rialzo è stato alimentato dall’aumento dei rendimenti obbligazionari e dalle aspettative di dati solidi sull’occupazione negli Stati Uniti.
Questa settimana, il dollaro ha registrato un aumento dello 0,5% contro lo yen giapponese, raggiungendo quota 158,03 yen. Ha anche guadagnato oltre l’1% contro la sterlina britannica, che è scesa al livello più basso degli ultimi 14 mesi a causa delle crescenti preoccupazioni sulle finanze del Regno Unito.
Contro l’euro, il dollaro ha mantenuto una performance stabile, con il tasso di cambio fissato a 1,0926 dollari per euro, mentre ha segnato lievi guadagni rispetto al dollaro australiano e neozelandese.
L’indice del dollaro, che misura la valuta rispetto a un paniere di altre valute principali, si avvia a registrare guadagni per la sesta settimana consecutiva, la serie più lunga dal 2023, quando il dollaro guadagnò per 11 settimane di fila.
Questa settimana, l’indice è aumentato dello 0,25%, raggiungendo 109,18, rimanendo stabile nelle contrattazioni mattutine in Asia.
La sterlina britannica è scesa a 1,2295 dollari, dopo aver toccato un minimo di 1,2239 dollari all’inizio della settimana, il livello più basso in 14 mesi.
I dollari australiano e neozelandese continuano a oscillare vicino ai loro minimi pluriennali. Il dollaro australiano ha raggiunto 0,6190 dollari negli ultimi scambi, avvicinandosi al minimo di 0,6170 dollari registrato nel 2022.
Il dollaro neozelandese, invece, ha toccato 0,5594 dollari, avvicinandosi al minimo di 0,5512 dollari, anch’esso registrato nel 2022.
Gli operatori del mercato attendono con interesse i dati sull’occupazione non agricola negli Stati Uniti, che saranno pubblicati nei prossimi giorni. Le stime indicano un aumento di 150.000 posti di lavoro nel dicembre 2024, con il tasso di disoccupazione previsto stabile al 3,9%.
Il dollaro continua a trarre vantaggio dalla resilienza dell’economia statunitense e dalle aspettative di ulteriori aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Tuttavia, l’incertezza economica globale e le fluttuazioni dei mercati delle valute estere potrebbero influenzare il futuro andamento del biglietto verde.
Con i mercati che osservano attentamente i dati macroeconomici statunitensi, il dollaro sembra ben posizionato per prolungare la sua fase di forza.