
L’Austria si avvia verso una svolta storica: Herbert Kickl, leader del Partito della Libertà (FPÖ), formazione di estrema destra, è stato incaricato di formare un nuovo governo. L’annuncio arriva mesi dopo la vittoria del suo partito alle elezioni parlamentari di settembre, in cui ha ottenuto il 28,8% dei voti, diventando il primo partito a livello nazionale.
Una svolta politica controversa
Il mandato per formare il governo, ricevuto da Kickl lunedì, rappresenta un momento cruciale nella politica austriaca. Se riuscirà nel suo intento, sarà il primo governo guidato dall’estrema destra dalla Seconda Guerra Mondiale. Il cammino, tuttavia, non si prospetta semplice: dopo le elezioni, i principali partiti austriaci avevano cercato di escludere il FPÖ dai negoziati, ma i loro tentativi di formare una coalizione alternativa sono falliti.
Il Partito Popolare Austriaco (ÖVP), guidato dal cancelliere uscente Karl Nehammer, ha deciso di riconsiderare la sua posizione, aprendo la strada a negoziati con Kickl. Questa mossa segna un’inversione rispetto alle precedenti dichiarazioni dell’ÖVP, che aveva definito Kickl un “rischio per la sicurezza” e respinto l’idea di collaborare con il suo partito.
Le dichiarazioni di Kickl
In una conferenza stampa, Kickl ha promesso di “governare l’Austria onestamente” e ha sottolineato la necessità di affrontare le sfide economiche e politiche del Paese. Ha criticato i governi precedenti per il deficit di bilancio e la mancanza di fiducia da parte dei cittadini.
Riconoscendo le tensioni con l’ÖVP, Kickl ha affermato: “Non è facile neanche per me, ma è un passo necessario per l’onestà politica”. Ha chiarito che, se i negoziati non porteranno a un accordo, è pronto a tornare alle urne.
Un’ascesa favorita dalla crisi dei partiti tradizionali
Il successo del FPÖ riflette una crisi di consenso tra i partiti tradizionali, come i Socialdemocratici (SPÖ) e l’ÖVP, che hanno dominato la politica austriaca nel dopoguerra. I sondaggi più recenti indicano un ulteriore rafforzamento del partito di Kickl, stimato tra il 35% e il 37% delle preferenze, mentre gli altri partiti lottano per definire una strategia comune.
Un panorama internazionale delicato
La posizione del Partito della Libertà, euroscettico e favorevole a una politica di distacco dalla NATO, potrebbe ridefinire le relazioni dell’Austria con l’Unione Europea. Il FPÖ fa parte dell’alleanza populista europea “Patrioti per l’Europa”, che include figure di spicco come Viktor Orbán e Geert Wilders.
Un futuro incerto
Con le dimissioni imminenti di Nehammer, previste per venerdì, resta da vedere chi guiderà il governo durante i negoziati di coalizione. Se Kickl riuscirà a formare un governo, l’Austria si troverà davanti a un periodo di cambiamenti significativi, che potrebbero influenzare non solo il Paese, ma anche l’intera Unione Europea.
