
Nel 2024, l’aborto si è confermato come la principale causa di morte a livello mondiale, con un totale di oltre 45 milioni di bambini non ancora nati, secondo i dati riportati da Worldometer. Queste cifre rappresentano una realtà impressionante, superando di gran lunga i decessi causati da malattie gravi come il cancro, l’HIV/AIDS, e altri fattori come incidenti stradali e suicidi.
Dati globali sull’aborto
A mezzogiorno del 31 dicembre 2024, erano stati eseguiti 45,1 milioni di aborti nel corso dell’anno. Questo numero si confronta con:
- 8,2 milioni di morti per cancro,
- 5 milioni di decessi legati al fumo,
- 1,7 milioni per HIV/AIDS,
- 1,35 milioni per incidenti stradali,
- 1,1 milioni per suicidi.
Complessivamente, i decessi per cause diverse dall’aborto ammontano a 62,5 milioni, il che significa che gli aborti hanno rappresentato oltre il 42% di tutte le morti globali nel 2024. Questo fenomeno ha suscitato allarmi tra osservatori e sostenitori dei diritti umani, alcuni dei quali hanno definito l’aborto “la causa di giustizia sociale del nostro tempo”.

Impatto negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, l’aborto rappresenta circa un terzo di tutte le morti annuali e ha un impatto particolarmente rilevante sulla comunità afroamericana. Studi precedenti, come quello pubblicato sull’Open Journal of Preventive Medicine, mostrano che oltre il 60% dei decessi tra gli afroamericani è causato dall’aborto.
Secondo il Rev. Clenard Childress, Jr., un importante pastore nero, l’aborto tra gli afroamericani rappresenta un vero e proprio “genocidio”. Più della metà (52%) di tutte le gravidanze afroamericane termina con un aborto. Questo fenomeno è aggravato dalla mancanza di regolamentazioni adeguate per la pratica dell’aborto.
Disparità razziali
Le statistiche dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) evidenziano una disparità allarmante:
- Le donne nere hanno il più alto tasso di aborto tra tutti i gruppi demografici, con 24,4 aborti ogni 1.000 donne, rispetto ai 5,7 aborti ogni 1.000 donne bianche.
- Il tasso di aborto tra i bambini neri è di 429 ogni 1.000 nati vivi, mentre tra i bambini bianchi è di 106 ogni 1.000 nati vivi.
Ciò significa che i bambini neri hanno una probabilità quattro volte maggiore di essere abortiti rispetto ai bambini bianchi. Inoltre, nonostante gli afroamericani rappresentino solo il 12,4% della popolazione degli Stati Uniti, essi sono responsabili del 39,5% di tutti gli aborti, una percentuale sproporzionata rispetto alla popolazione totale.
L’aborto come questione sociale
Questi dati sollevano questioni profonde, non solo etiche ma anche sociali e politiche. In particolare, il numero elevato di aborti nella comunità nera ha contribuito al declino percentuale della popolazione afroamericana negli Stati Uniti.
Mentre i sostenitori dell’aborto lo vedono come un diritto fondamentale delle donne, critici come il Rev. Childress sottolineano il potenziale impatto dell’aborto come istituzione che perpetua disuguaglianze razziali.
Conclusione
Con oltre 45 milioni di aborti a livello globale nel 2024, questa pratica continua a essere una delle questioni più controverse del nostro tempo, sia dal punto di vista morale che sociale. Le disparità razziali evidenziate dai dati statunitensi aggiungono ulteriore complessità al dibattito, sollevando interrogativi su giustizia, uguaglianza e diritti umani.
In un mondo in cui la scienza medica e le politiche pubbliche sono sempre più avanzate, il confronto su questi temi resta aperto, chiedendo risposte a domande difficili su vita, libertà e responsabilità collettiva.