
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, sezione Terza Quater, ha accolto l’istanza di revoca relativa al Decreto del Ministero della Salute del 25 novembre 2024 (N. _/ REG.PROV.CAU.
N. 14203/2024 REG.RIC).
Tale decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre 2024, avrebbe introdotto nuove tariffe per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e protesica, ma la sua applicazione è stata sospesa in seguito alla pronuncia del TAR.
Il ricorso, registrato con il numero 14203 del 2024, è stato presentato da numerosi centri medici e laboratori di analisi cliniche. I ricorrenti hanno chiesto l’annullamento del decreto, evidenziando criticità legate alle modalità applicative delle nuove tariffe, tra cui:
- Impatti organizzativi e tecnologici rilevanti.
- Disservizi nell’erogazione delle prestazioni sanitarie.
- Eventuali ritardi che potrebbero influire negativamente sulla salute dei pazienti.
Secondo quanto rappresentato dall’Avvocatura dello Stato, l’attivazione delle nuove tariffe richiedeva una pianificazione complessa che non era stata adeguatamente completata, rischiando di bloccare il sistema di prescrizione e prenotazione sanitaria.
Il TAR ha ritenuto:
- La gravità delle conseguenze della sospensione immediata delle nuove tariffe, che avrebbe potuto paralizzare il sistema sanitario.
- L’assenza di comunicazioni ufficiali sulle modalità applicative del decreto da parte del Ministero della Salute.
Di conseguenza, il Tribunale ha accolto l’istanza di revoca, fissando l’esame del ricorso alla camera di consiglio del 28 gennaio 2025.
La decisione del TAR Lazio sottolinea l’importanza di una pianificazione accurata e di una concertazione con i soggetti coinvolti prima dell’adozione di riforme sanitarie significative. Il caso evidenzia anche le difficoltà operative che possono emergere nel sistema sanitario quando si introducono cambiamenti tariffari senza un adeguato supporto organizzativo e tecnologico.
L’udienza di gennaio sarà cruciale per determinare il futuro del decreto e delle tariffe associate, ma nel frattempo il sistema sanitario opererà secondo le modalità attuali, garantendo continuità alle prestazioni per i cittadini.