
(AGENPARL) – lun 30 dicembre 2024 Prot. n.______ Federico Marini
ECONOMIA CIRCOLARE – Rigenerano, recuperano e riparano: 3.500
imprese artigiane sarde, con 14mila addetti, nel mercato dell’economia
circolare. Meloni e Serra (Confartigianato Sardegna): “Nuove attenzioni
verso la sostenibilità fanno crescere le opportunità ma è necessario il
sostegno delle Istituzioni”.
Associazioni Le imprese artigiane sarde sono sempre più protagoniste dell’economia
Territoriali circolare; per questo, riparare, manutenere, riciclare, recuperare e rigenerare è l’attività
Sud Sardegna
prevalente di oltre 3.500 piccole e medie attività che offrono lavoro a quasi 14mila
Cagliari addetti.
Via Riva Villasanta 241
che ha analizzato i dati di UnionCamere-Infocamere ed Eurostat del 2023 sulle aziende
Oristano
Via Campanelli, 41 che intervengono sui prodotti allungandone la “vita”, riducendo la produzione di rifiuti o,
Nuoro Quest’economia, che nell’Isola interessa 3.639 imprese artigiane e 13.858 addetti
Via Brig.Sassari, 37 (il 3,9% di tutti i lavoratori artigiani), di tutti i settori produttivi, interviene
sull’attività di riparazione, manutenzione, riciclo e recupero: dalle automobili agli
Sassari orologi, dalle calzature alle apparecchiature elettroniche, fino agli strumenti musicali, gli
Via Alghero, 30
eventualmente anche in altra forma.
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 A livello territoriale, a Cagliari ci sono 1.416 realtà artigiane, con 4.691 addetti, a
Gallura con 1.330 con 4.103 addetti, e nel Sud Sardegna con 2.461 addetti.
Nella classifica nazionale, la maggior quantità di imprese, 20.250, operano in
Lombardia, idem per il numero di addetti con 96.330. In totale, in Italia le imprese
artigiane sono 123mila (in totale sono 182mila) mentre gli addetti artigiani sono 445mila
(in totale 553mila).
Insomma, riparando, rigenerando e riciclando si contribuisce a fare crescere le
imprese e a specializzarle e, allo stesso tempo, si contribuisce a far crescere l’economia
circolare anche in Sardegna.
“La crescente attenzione verso i temi del recupero e del riciclo – commenta
Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – inducono le
persone a far riparare e aggiustare gli oggetti più vari, piuttosto che ricomprarli,
rivolgendosi soprattutto alle nostre micro e piccole imprese artigiane”. “Queste realtà,
dal canto loro – continua Meloni – cercano quindi di specializzarsi e di ampliare e
diversificare i propri servizi per crescere in tutti quei settori legati all’economia
circolare e caratterizzati, non a caso, proprio da un’alta vocazione artigiana”.
Per Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna
“la valutazione della dinamica del comparto del riciclo, recupero e riparazione, va
Confartigianato Imprese Sardegna
inserita in un contesto economico ancora non completamente fuori dalla crisi,
caratterizzato da una domanda interna ancora insufficiente”. “Non è un mistero –
sottolinea Serra – che le manutenzioni e riparazioni continuino ad avere il segno “più”.
Di positivo c’è anche una maggiore consapevolezza ambientale di cittadini e imprese sul
tema dell’ecologia”.
Di sicuro la crescita competitiva del sistema imprenditoriale territoriale sardo
potrebbe migliorare anche con interventi legislativi per garantire più semplificazione, più
attrattività, più ricerca, innovazione e maggiore trasferimento tecnologico.
“Le imprese artigiane – conclude Serra – hanno nelle loro corde anche molti
fattori che le rendono protagoniste ideali delle nuove opportunità legate all’economia
circolare. Lo dimostrano i numeri di quelle che si occupano di riparare e di rigenerare
prodotti. Bisognerebbe, per questo, pensare a rendere maggiormente fruibile la ricerca
anche per le piccole e meno strutturate, offrendo loro strumenti adeguati attraverso un
sistema di incentivazione a misura di piccola impresa.
L’Economia Circolare.
Una crescita sostenibile, infatti, si basa su una robusta economia circolare la quale
prevede che i prodotti siano progettati, realizzati e gestiti in modo da trasformare i rifiuti
in risorse, con interventi lungo l’intero ciclo di vita del prodotto e non più limitati alla
sola fase finale.
Gli interventi possibili sono diversi, quali ad esempio: l’alleggerimento, con la
riduzione la quantità di materie necessarie a fornire un determinato servizio); la
durabilità con allungamento della vita utile dei prodotti; l’efficienza, con riduzione del
consumo di energia e di materie nelle fasi di produzione e di uso; la sostituzione che
riduce l’uso di materie pericolose o difficili da riciclare nei prodotti e nei processi di
produzione; progettazione ecocompatibile basata sulla concezione di prodotti facili da
mantenere in buono stato, da riparare, ammodernare, rifabbricare o riciclare; lo sviluppo
dei servizi manutenzione e riparazione rivolti ai consumatori; gli incentivi per ridurre i
rifiuti, per la corretta separazione e per l’adozione di sistemi di raccolta differenziata che
contengano al minimo i costi di riciclaggio e riutilizzo; la simbiosi industriale che
favorisce il raggruppamento di attività per evitare che i sottoprodotti diventino rifiuti;
l’orientamento al noleggio, prestito o condivisione invece dell’acquisto e creazione di
mercati delle materie prime secondarie (materie riciclate).
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