
(AGENPARL) – lun 30 dicembre 2024 A Capodanno no all’utilizzo, nelle aree urbane, di petardi, botti e altri prodotti
pirotecnici. L’Amministrazione: “Tutelare le persone e i tanti animali che rischiano
di morire o di subire gravi traumi”
Il divieto di utilizzare petardi, botti e altri prodotti pirotecnici nelle aree urbane della città e
delle frazioni, per il periodo dal 31 dicembre 2024 al 1° gennaio 2025, “per difendere la salute
degli animali domestici e, nel contempo, tutelare le famiglie che hanno un animale domestico dal
disagio e dall’angoscia di assistere inermi alla sofferenza del loro animale d’affezione, ma anche
per prevenire i rischi per l’incolumità delle persone e per l’integrità delle cose”, è contenuto
nell’ordinanza emessa dal sindaco Fabio Roccuzzo, d’intesa con l’assessora ai Diritti degli
animali Lara Lodato, in occasione del Capodanno 2025.
“L’accensione e il lancio di fuochi d’artificio, di petardi e di oggetti esplodenti – si
evidenzia nel provvedimento – è causa di morte, ferimenti e traumi per cani, gatti, animali
domestici ed uccelli. Cani, gatti e piccoli animali domestici si spaventano a morte per i botti della
notte di San Silvestro, perché la loro soglia uditiva è infinitamente più sviluppata e sensibile di
quella umana. Infatti l’uomo ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze
denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz.
Cani e gatti, invece, dimostrano facoltà uditive di gran lunga superiori: il cane fino a circa 60.000
hertz, mentre il gatto fino a 70.000 hertz. Dunque, nei gatti e soprattutto nei cani un botto crea
forte stress e spavento tali da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal
rumore per loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al
buio. Secondo i dati diffusi dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, nella notte di
Capodanno si stimano ogni anno almeno 400 tra cani e gatti morti, mentre centinaia sono quelli
scappati per la paura. Le regioni con il maggior numero di animali deceduti sarebbero la Calabria
e la Sicilia, seguiti da Lombardia e Campania. Negli uccelli – prosegue l’ordinanza – un botto
causa uno spavento tale da indurli a fuggire dai dormitori (alberi, siepi e tetti delle case), volando
al buio alla cieca anche per chilometri, andando a morire nello schianto contro un muro, un albero
o cavi elettrici. Quelli che riescono ad atterrare o a posarsi in qualche albero spesso muoiono
assiderati a causa delle rigide temperature invernali ed alla mancanza di un riparo”.
Il provvedimento prevede, per le violazioni, sanzioni pecuniarie dai 50 ai 500 euro.
Nell’ordinanza il primo cittadino invita inoltre “alla verifica, durante gli acquisti di eventuali
prodotti pirotecnici, che gli stessi siano conformi alle norme e che l’acquisto avvenga in negozi
autorizzati”. Resta comunque inteso che i botti possono essere usati “solo in zone isolate e
comunque a debita distanza di persone e animali, verificando che questa attività non sia causa di
incendi”.