(AGENPARL) – mar 24 dicembre 2024 PROVINCIA DELLA SPEZIA
COMUNICATO STAMPA
INTERVENTO PRESIDENTE PERACCHINI SU PRATICA DI APPROVAZIONE DELLO SCHEMA PER IL QUARTO PERIODO REGOLATORIO – ATO IDRICO
“È molto grave che, a fronte di un percorso che ha visto una decisione unanime in sede di Consiglio provinciale e di incontri ripetuti tra i sindaci, oggi il Pd, nel momento in cui serve unità e fronte comune, faccia una speculazione propagandistica sulla tematica della gestione del servizio idrico nello spezzino. _ commenta il Presidente Pierluigi Peracchini _
Se oggi siamo a contrastare una proposta di aumento tariffario, sostenuta da una normativa emessa da un’autorità nazionale, voluta proprio dal Pd, è perché la nuova norma impone che nei prossimi sei anni vengano saldati i conguagli previsti per i costi di gestione del sistema idrico da parte del gestore Acam/Iren, oneri che sono il risultato del maxi debito da 500 milioni di euro che abbiamo trovato in Acam e che sono frutto di decenni di mancate manutenzioni e di assenza di innovazione degli impianti. È per questo che nello spezzino il costo dell’acqua è tra i più elevati in Italia ed è per questo che il gestore, facendosi forza dei vincoli e delle opportunità date dalla autorità nazionale Arera, presenta un conto salato chiedendoci aumenti tariffari del 9,5%.
A fronte di questa proposta del gestore, prevista nei termini della normativa imposta da Arera, ho ritenuto di sospendere la pratica durante l’ultimo Consiglio, anche dopo la diffida arrivata della stessa Arera che ci intimava di approvare questa delibera. Non era possibile portare ad approvazione quel tipo di aumento. Abbiamo coinvolto i sindaci per capire quale sia l’indirizzo che arriva dai territori, chiedendo al gestore di confrontarsi con i Comuni per comprendere quali siano le opere indispensabili per la manutenzione e lo sviluppo delle reti idriche e fognarie. Al termine di questo confronto è stato redatto e presentato dal gestore un piano da circa 190 milioni di euro di investimenti. La programmazione inciderà sulle future bollette solo se realizzata, quindi a consuntivo, e come sindaci sappiamo bene che servono investimenti importanti a causa dei mancati interventi non realizzati nel periodo fallimentare di Acam.
Al Consiglio provinciale resta comunque l’obbligo di deliberare sulla base di una norma e di un metodo vincolato, da un sistema di calcolo per algoritmi obbligato allo standard imposto da Arera. La percentuale prevista per questo adeguamento però non sarà quella proposta dal gestore, ma verrà dall’indicazione che come sindaci ci daremo in sede di assemblea il 27, il tutto dopo un periodo di confronto che è avvenuto in tutte le occasioni in cui ci siamo riuniti. _ conclude Peracchini _
Per questo la polemica sollevata in questi giorni dal Pd è soltanto frutto di una speculazione politica, anche a fronte dell’invito dei sindaci, molti dell’area del centro-sinistra, a lavorare per una posizione unitaria a tutela dei cittadini, proprio come indicato dall’Amministrazione provinciale nella proposta di sospensione della delibera in Consiglio. Ben sapendo che un’espressione unanime del territorio può garantire una maggiore forza nei confronti di un’autorità nazionale che, comunque, può decidere di non ratificare la nostra decisione e di applicare, in autonomia, la proposta del gestore con aumento al 9,5%.
Come istituzioni, come sindaci, come Provincia, ci dobbiamo muovere facendo il possibile per tutelare i cittadini, non come chi, come il Pd, ha portato la Provincia ad una condizione di predissesto dalla quale siamo usciti solo grazie al nostro lavoro amministrativo e pagando tutti i debiti fatti da loro”.
La Spezia, 24 dicembre 2024
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Provincia della Spezia