
(AGENPARL) – gio 19 dicembre 2024 COMUNICATO STAMPA
Al progetto partecipa anche l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS
Al via il primo studio sulle valanghe sottomarine in Antartide
Il progetto è stato finanziato dallo European Research Council – ERC con quasi 3 milioni di euro
TRIESTE, 19 DICEMBRE 2024 – Lo European Research Council – ERC ha appena finanziato con 2,7 milioni di euro il
progetto Antarctic Canyon Experiment (ACE), un’iniziativa quinquennale guidata dall’Università di Plymouth, a cui
partecipa anche l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, che utilizzerà tecnologie
all’avanguardia per analizzare cause ed effetti delle correnti di torbidità in Antartide – note anche come valanghe
sottomarine – che si verificano nelle profondità dell’Oceano Meridionale e indagare il loro ruolo nel regolare il clima
terrestre.
L’obiettivo è comprendere meglio la funzione dell’Antartide nel regolare uno dei principali serbatoi di carbonio del
pianeta, ubicato lungo i suoi pendii marini, che attualmente immagazzina circa il 40% di tutto il carbonio
antropogenico presente negli oceani. Gli scienziati esamineranno, inoltre, come l’efficacia di questo processo sia
cambiata nel tempo, in particolare durante i periodi più caldi della storia della Terra, per prevedere come potrebbe
essere influenzata dai cambiamenti climatici attuali e futuri.
Il progetto ACE, sostenuto dallo European Research Council – ERC, è condotto da un consorzio internazionale
guidato da Jenny Gales, professoressa associata in Idrografia ed Esplorazione Oceanica presso l’Università di
Plymouth. Per l’Italia parteciperanno Laura De Santis e Michele Rebesco della Sezione di Geofisica dell’Istituto
Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS.
“Le correnti di torbidità, o valanghe sottomarine, sono fenomeni naturali che possono trasportare enormi quantità
di sedimenti attraverso migliaia di chilometri nell’oceano” spiega Jenny Gales. “Possono danneggiare infrastrutture,
come i cavi sottomarini che garantiscono gran parte delle connessioni internet globali, ma rivestono anche un ruolo
cruciale nel ciclo globale del carbonio. Tuttavia, la portata esatta di questo fenomeno è ancora poco chiara. Con
questo progetto speriamo di ottenere la prima comprensione dettagliata di come queste correnti si formino intorno
all’Antartide. Dato il loro ruolo nel seppellire o riesumare rapidamente carbonio nei sedimenti oceanici, queste
informazioni saranno fondamentali per prevedere cosa potrebbe accadere se non si interviene immediatamente
per fermare il cambiamento climatico” conclude Gales.
Nei prossimi 5 anni i ricercatori effettueranno indagini scientifiche per posizionare strumenti per il monitoraggio
sottomarino di un canyon nel Mare di Ross in Antartide, per un anno. In questo canyon scorrono forti correnti e
episodicamente si verificano valanghe marine. Qui verranno, inoltre, raccolti dati e campioni e utilizzati veicoli
subacquei autonomi per misurare e osservare i fenomeni legati alle correnti di torbidità antartiche con una
precisione senza precedenti.
“Io e il mio collega Michele Rebesco metteremo a disposizione del progetto la nostra esperienza geologica e
geofisica acquisita in particolare in questa zona, nella progettazione delle spedizioni, nell’implementazione e