
La start up italiana si conferma leader dell’accessibilità digitale in Europa ed è appena entrata a far parte del colosso hi-tech team.blue.
Ora l’inclusività è tra i servizi offerti a centinaia di imprese e oltre 3 milioni di clienti
Se la rete è libera, deve essere anche alla portata di tutti, indipendentemente da singole esigenze, bisogni, necessità. E le imprese, per essere davvero competitive e di “valore”, devono scegliere quella tecnologia che mette al centro chi sta al di là della connessione e usa il web per migliorare la propria vita, cancellando disuguaglianze, isolamento, carenze infrastrutturali.
Così AccessiWay, l’impresa digitale che lavora all’accessibilità di siti, app web, applicazione mobili a persone con disabilità, compresi utenti non vedenti, con difficoltà cognitive, motorie, uditive o di altro genere, con l’ingresso in team.blue allarga la sua mission a centinaia di imprese e ad oltre 3 milioni di clienti, confermandosi leader nel campo dell’accessibilità digitale in Europa. Lo fa crescendo sul piano dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico, nel nome dell’impegno per garantire l’inclusività delle persone con disabilità a livello globale.
Fondata a Torino nel 2021 da Eldad Barnoon, Gianni Vernetti e Amit Borsok, oggi AccessiWay, conta su un team di 75 dipendenti giovanissimi di oltre 13 nazionalità, e coinvolge i professionisti più preparati nel mercato dell’accessibilità digitale. La sua crescita annuale esponenziale, basata sulla combinazione di tecnologie innovative come l’AI e soluzioni scalabili che non interferiscono coi contenuti o con la sicurezza, in poco tempo ha proiettato il quartier generale di via Pietro Micca nel panorama hi-tech europeo, con l’apertura in poco tempo di nuove sedi a Parigi, Vienna e prossimamente anche in Germania e in altri paesi europei. Con oltre mille clienti in Europa nel 2024 e l’ingresso in team.blue, AccessiWay ora potenzierà ulteriormente la sua posizione nei mercati in cui già opera e accelererà sia la sua espansione internazionale che la roadmap dei propri prodotti.
team.blue., gruppo tedesco con un valore economico di oltre 4 miliardi di euro, leader nei servizi digitali alle imprese, dal web hosting all’e-commerce passando per soluzioni di marketing, vendita e conformità online, e con oltre 70 marchi di successo e 3.3 milioni di clienti in tutta Europa, ad oggi potrà invece allargare la conformità dei suoi prodotti alle normative più aggiornate in materia di accessibilità. team.blue, con AccessiWay rafforza il suo gruppo Compliance, dove è già attivo con marchi di prestigio come iubenda, consentmanager e Complianz. In particolare iubenda, nata nel 2011 da un’intuizione dell’attuale CEO Andrea Giannangelo, con l’obiettivo di semplificare l’adeguamento di siti web e app alle normative sulla privacy, vanta 150.000 clienti in 100 Paesi. Il prossimo 28 giugno intanto entrerà in vigore la legge sull’accessibilità dell’Unione Europea, con regole più chiare, uniformi ed efficaci. Perché se la tecnologia ha rivoluzionato la quotidianità e il mondo della comunicazione e dei servizi, è anche vero che ha generato nuovi problemi di accessibilità escludendo milioni di persone.
“Siamo grati a team.blue per aver sostenuto la nostra missione di rendere il mondo digitale accessibile a tutti– ha detto Amit Borsok, AD di AccessiWay. Collaborare con iubenda all’interno del gruppo team.blue è un’opportunità importante per offrire una soluzione completa per la conformità e l’inclusività, supportando ancora più aziende e utenti a livello internazionale. Questa collaborazione rappresenta un passo significativo per AccessiWay e siamo pronti a cominciare questo nuovo viaggio insieme!”
AccessiWay offre già i propri servizi ai punti di accesso online di Pubbliche amministrazioni, privati e aziende come Intesa San Paolo, Allianz, Dolce & Gabbana, Mercedes, Poste Italiane. Per i 1400 clienti che in Italia, Francia, Austria e Germania hanno già scelto i suoi servizi, garantire l’accessibilità on line vuol dire anche offrire maggiore qualità agli utenti, avere un alto posizionamento sui motori di ricerca come Google e anche attuare un impegno concreto nella sensibilizzazione a cancellare “barriere” di ogni tipo, a partire da quelle digitali.
In un mondo in cui la digitalizzazione è fortemente accelerata e conosce cambiamenti tecnologici ogni giorno, già milioni di utenti possono navigare senza ostacoli in rete e accedere ai principali portali del panorama nazionale ed europeo e usufruire di offerte e servizi altrimenti impossibili da utilizzare. Nel nome dell’”etica digitale” e del rispetto delle diversità. Perché nessuno resti indietro.
