
(AGENPARL) – ven 13 dicembre 2024 Migranti. Cpr. Scarpa (Pd), indegna complicità del governo in un sistema disumano
Il rapporto appena pubblicato dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti (CPT), a seguito della visita nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) italiani, denuncia una realtà intollerabile e degradante. I CPR sono luoghi di sofferenza, violenza e abbandono, e l’indifferenza del Governo Meloni, che nega l’evidenza, lo rende pienamente complice.
Ho visitato personalmente i CPR di Ponte Galeria (Roma) e di Palazzo San Gervazio (Pz), e, anche alla luce dell’esito del rapporto, presto visiterò quello di Gradisca d’Isonzo. Ho visto con i miei occhi strutture che sembrano carceri, dove i diritti umani vengono calpestati quotidianamente e dove non si sconta nessuna pena. La responsabilità di questa vergogna è politica: il Ministro dell’Interno e la Presidenza del Consiglio non possono più nascondersi dietro il silenzio o l’inerzia.
Il rapporto evidenzia casi di maltrattamenti fisici, uso spropositato della forza e somministrazione incontrollata di farmaci psicotropi, spesso con l’unico obiettivo di “sedare” le persone detenute. Sono state documentate situazioni di autolesionismo, tentati suicidi, e anche casi di suicidio, unici casi ad essere emersi agli onori della cronaca. Questi gesti anticonservativi sono il sintomo di un completo fallimento nella gestione della salute mentale all’interno di queste strutture statali. Ricordo il caso di Feru, una donna in evidenti condizioni psichiatriche precarie, lasciata in isolamento per otto mesi nel CPR di Ponte Galeria. Abbiamo sollevato la sua vicenda alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), che è dovuta intervenire per ordinarne la rimozione immediata e il collocamento in una struttura idonea ad occuparsi della sua salute. Quello di Feru non è stato l’unico caso su cui è intervenuta la CEDU, segnalando l’assenza di garanzia primarie e secondarie: è assurdo che per una detenzione amministrative ci siano meno regole e garanzie che per una detenzione penale!
Le condizioni materiali dei CPR sono altrettanto inaccettabili: stanze soffocanti con sbarre alle finestre, cortili di cemento simili a gabbie, mancanza di servizi essenziali come cibo adeguato, prodotti per l’igiene e assistenza sanitaria. Il tutto in un clima di isolamento e violenza che distrugge chi vi è trattenuto.
Denunciamo con fermezza il Governo per la sua palese irresponsabilità e complicità in questa barbarie. Questo esecutivo, anziché proteggere i diritti fondamentali, ha ampliato il sistema dei CPR, aggravando la loro disumanità. È inaccettabile che un Paese civile consenta l’esistenza di questi luoghi di sofferenza, ignorando sistematicamente i richiami degli organismi internazionali e le denunce della società civile.
Chiediamo con urgenza la chiusura graduale dei CPR e l’introduzione di alternative che rispettino la dignità umana; l’immediata indagine su ogni caso di maltrattamento e abuso, incluso l’uso arbitrario di isolamento e di farmaci psicotropi; la garanzia di supporto psichiatrico e psicologico adeguato per i migranti, in linea con le raccomandazioni internazionali; una gestione migratoria basata sull’integrazione, la solidarietà e il rispetto dei diritti umani.
Non possiamo più permettere che persone vulnerabili siano ridotte a numeri in un sistema cinico e crudele. Il Governo deve assumersi le proprie responsabilità e agire immediatamente per porre fine a questa vergogna nazionale.
Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico
Camera dei Deputati
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