
(AGENPARL) – gio 12 dicembre 2024 Comunicato congiunto Università degli Studi di Verona e Italian technology Hall of Fame
Verona e Torino, il 28 Novembre 2024
La ricetta per continuare a fare tecnologia di successo in Italia spiegata ai giovani
Una giornata di testimonianze di manager e tecnologi di ieri e di oggi in Università a Verona per
ricordarci come si crea la ricchezza: realizzando prodotti che fanno cose speciali grazie alla
tecnologia, e vestendoli alla maniera italiana. Una occasione di orientamento, per i ragazzi delle
scuole superiori e dell’università verso il mondo del lavoro e delle imprese tecnologiche italiane,
ma anche per gli imprenditori veronesi e per i semplici curiosi.
Giovedì 12 dicembre dalle 10 alle 18 l’Università di Verona—al polo Santa Marta di Via
Cantarane 24, aula SPB—ospiterà una giornata di testimonianze per i giovani delle scuole
superiori e per gli studenti dell’università, aperta agli imprenditori e al pubblico interessato.
L’ingresso è libero.
La giornata è organizzata da Italian technology Hall of Fame (sito internet:
ingegnoitaliano.org) e Università di Verona e avrà come relatori del mattino: l’ex CEO che con
l’innovazione ha salvato IVECO quando perdeva un miliardo di lire al giorno, e poi Direttore
Generale del Gruppo Fiat, Giorgio Garuzzo; l’ingegnere che da neo assunto ha guidato
l’invenzione dell’ABS Fiat e che dobbiamo ringraziare ogni volta che premiamo frettolosamente il
freno della nostra auto e non tamponiamo, Giancarlo Michellone, che è poi stato anche
Amministratore delegato del Centro Ricerche Fiat e poi presidente dello Science Park di Trieste;
Pietro Camardella che giovanissimo in Pininfarina in cinque anni ha realizzato il design di cinque
Ferrari tra cui la iconica Ferrari F40, e poi ha diretto lo stile di Lancia e in ne l’advanced design
del Centro Ricerche Fiat. Nel pomeriggio le testimonianze saranno di Francesco Butera, “papà”
del primato italiano nelle leghe a memoria di forma che consentono di dotare le macchine di
“muscoli” di nichel-titanio; Roberto Paratico, uno dei leader europei negli apparecchi per la
miscelazione dei gas medici; e Carlo Garuzzo, tra i più importanti costruttori italiani di impianti
fotovoltaici di grosse dimensioni.
Modereranno la giornata Carlo Massironi, asset manager e Curatore della Italian
technology Hall of Fame e Giusy Chesini, professoressa di economia degli intermediari nanziari
dell’Università di Verona e madrina della giornata.
“Abbiamo tre messaggi che vogliamo di ondere ai ragazzi delle scuole superiori, a quelli
dell’università e agli imprenditori.”— a erma Carlo Massironi, organizzatore insieme a Giusy
Chesini della giornata— “Ai ragazzi delle scuole superiori diciamo: scegliete di iscrivervi a corsi di
laurea scienti ci o ingegneristici e provate a scrivere le prossime pagine della tecnologia italiana.
Ai ragazzi dell’università che studiano materie scienti che, ingegneria, ma anche economia o
giurisprudenza diciamo: quando metterete il naso fuori dall’università non fatevi scoraggiare da
una serie di colloqui di lavoro deludenti. Sul mercato del lavoro troverete molte aziende in a anno
che faticano e che come tali non sono in grado di o rirvi opportunità di carriera e stipendi di
ingresso decenti. Ma non pensate che tutto il Paese sia così, e soprattuto non pensate di andare
all’estero. Se fate il colloquio in una azienda che ha un prodotto obsoleto, generico, e magari un
margine di pro tto dell’1-2% perché subisce la concorrenza, non è una azienda che potrà trattarvi
bene. Se fate un colloquio con una azienda che ha prodotti innovativi che fanno qualcosa di
speciale per il cliente e magari ha un margine del 15-20%, è molto più facile che quella sia una
azienda che ha i mezzi per trattarvi bene. Non andate via: in Italia ci sono ottime aziende che
innovano e fanno tecnologia e quindi possono trattare decentemente i neoassunti. Queste ottime
aziende faticano ad assumere perché i migliori talenti si fanno scoraggiare da un pugno di colloqui
deludenti e decidono di andare all’estero. Cercatele, prima di valutare di andare all’estero.” E
aggiunge Giancarlo Michellone, relatore della giornata: “Agli imprenditori e a chi aspira a fare
l’imprenditore diciamo: fate prodotti speciali, nella tradizione dell’Italian technology. Prodotti con
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COMUNICATO STAMPA
“Dobbiamo togliere dalla testa degli italiani l’idea che il successo dell’Italia del dopo guerra
sia stato un successo basato solo sull’artigianato, sul design, sulla bellezza del nostro Paese e sul
cibo.”—Aggiunge Giorgio Garuzzo, anche lui relatore della giornata—“La storia del Made in Italy
nel dopo guerra è stata anche e soprattuto una storia di export di tecnologia italiana, di Italian
technology. Siamo stati il terzo paese al mondo dopo URSS e USA a mettere un satellite in orbita,
e siamo stati i primi a realizzare un personal computer, l’Olivetti Programma 101, utilizzato dagli
ingegneri della NASA per i calcoli dello sbarco sulla Luna. Abbiamo costruito dighe idroelettriche,
strade, ponti, ferrovie in tutto il mondo. E abbiamo fatto prodotti incredibili nell’elettronica di
consumo molto prima della Apple, e poi aerei, navi, farmaci, aerospazio… La ricetta per fare
prodotti tecnologici di successo alla maniera italiana, la ricetta dell’Italian technology è semplice:
Tecnologia + Design. E possiamo continuare a farli se spieghiamo questa ricetta ai giovani e a
quegli imprenditori che la hanno dimenticata.”
“Molti pensano che Adriano Olivetti sia stato un imprenditore generoso: che faceva scuole,
asili, biblioteche, colonie marine, che o riva visite mediche ai suoi dipendenti…—Osserva Pietro
Camardella—Non è così, Adriano Olivetti non è stato un imprenditore generoso e per questo di
successo. Olivetti è stato un imprenditore che faceva prodotti tecnologici incredibili di successo,
che avevano margini di pro tto molto buoni e questo gli consentiva di essere un imprenditore
generoso. Anche se molti pensano alla Olivetti come ad una azienda di macchine per scrivere, il
grande boom dell’azienda è stato anche e soprattuto con le macchine calcolatrici meccaniche ed
elettromeccaniche. In un certo momento della storia esistevano macchine calcolatrici capaci di
fare addizioni e sottrazioni, e macchine separate ‘speciali’ costosissime che facevano
moltiplicazioni e divisioni. Poiché la meccanica delle due tipologie di macchine era molto
di erente gli esperti ritenevano che fosse sicamente impossibile far fare da una sola macchina
meccanica tutte e quattro le operazioni. Invece un progettista della Olivetti, Natale Cappellaro,
glio di un calzolaio e cresciuto come progettista dentro la Olivetti, ad un certo punto riesce ad
ideare una calcolatrice elettromeccanica capace di fare tutte e quattro le operazioni. La chiamano
Divisumma 24. Ed è una macchina incredibile, che nalmente consente agli u ci contabili di tutto
il mondo di calcolare una percentuale, uno sconto e molto altro senza dover acquistare una
complicatissima macchina per moltiplicazioni e divisioni. Va a ruba. E la Olivetti la vende a 325
mila lire. In quello stesso anno una Fiat 500 nuova costa 465 mila lire. La Divisumma 24 costa
quasi come una piccola automobile, eppure va a ruba perché consente nalmente di fare
qualcosa che prima non era possibile fare: tutte e quattro le operazioni. Ma la cosa più incredibile
è che essendo fatta di pezzi di lamiera, un motore e tanta intelligenza, la Divisumma 24 ha un
costo di produzione per la Olivetti di circa 32 mila lire. 32 mila lire di costo e 325 mila lire di prezzo
di vendita per un prodotto che va a ruba. È quel margine di pro tto che consente ad Adriano
Olivetti di essere l’imprenditore generoso che ricordiamo. È questo il tipo di prodotti che
dobbiamo aspirare a realizzare e vendere nel mondo.”
“Oggi quando molti di noi guardano la cupola del Brunelleschi del duomo di Firenze
pensano: Rinascimento, arte, bellezza. Dobbiamo correggere questa percezione sbagliata.—
Precisa Pietro Camardella— “Quando è stata realizzata quella cupola, tutti gli architetti e ingegneri
del tempo pensavano: non è possibile realizzare una cupola così grande. Poi si è fatto avanti un
certo Brunelleschi che ha detto: io avrei ideato una tecnica per costruirla. E i suoi contemporanei:
impossibile, non puoi realizzare tutte le impalcature che servono per costruirla, e non
reggerebbero il peso. E lui: ma io la faccio autoportante e la costruisco senza usare le
impalcature. E la ha fatta. Poi già che c’era la ha fatta anche bella, con i mattoni rossi e le
nervature bianche. Dato che era una realizzazione tecnologica incredibile la ha anche vestita
bene, alla maniera italiana. Se hai un prodotto speciale, lo valorizzi anche nelle forme. Ma
l’essenza è che è una realizzazione tecnologicamente incredibile. Ecco, con l’Italian technology
Hall of Fame vogliamo provare a cambiare il modo in cui gli italiani guardano la cupola del duomo
di Firenze, un acquedotto romano o l’arena di Verona, che quando sono nati avevano dentro una
tecnologia incredibile.”
E continua Camardella: “Non possiamo limitarci ad essere un Paese che compera
tecnologia fatta da altri e la riveste con una carrozzeria. Lo faceva la Radiomarelli nel periodo pre
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dentro una tecnologia che consenta di fare cose incredibili, e vestite questi prodotti alla maniera
italiana. In Italia molti vostri colleghi continuano a farlo.”
In ne conclude Camardella: “Poi quando questa prima generazione di imprenditori che ha
inventato la ricetta Tecnologia + Design va in pensione, passa la mano, le aziende dagli anni 70 in
poi diventano sempre più restie ad innovare. Si smette di investire in tecnologia. E per salvare ‘la
patria’ vengono chiamati i designer, a rivestire con un bel vestito qualcosa che sotto non ha più
niente di speciale. E il guaio e che i designer sono così bravi che creano ancora per un po’
prodotti che sul mercato se la cavano con la sola forma. Ma questi successi sono un guaio
perché fanno dimenticare agli imprenditori e al Paese qual’è la ricetta speciale della tecnologia
fatta in Italia: tecnologia incredibile, che consente di fare cose sino a ieri impossibili, vestita alla
maniera italiana. Siamo qui a Verona come Italian technology Hall of Fame proprio per ricordare a
tutti questa ricetta.”
Giusy Chesini, professoressa dell’Università di Verona e madrina della giornata si spinge
oltre: “Credo che Verona, il Veneto, i nostri giovani, i nostri imprenditori e persino il nostro sistema
bancario e nanziario abbiano bisogno di ricordarsi della semplice ricetta che ha generato molta
della ricchezza di questo Paese: tecnologia incredibile che consente di fare cose speciali, vestita
alla maniera italiana. Perché possiamo continuare ad essere una grande città, una grande regione
e un grande Paese solo se ci ricordiamo come si crea la ricchezza.”
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Per Contatti Stampa
Prof. Carlo Massironi
Curatore della Italian technology Hall of Fame
Per immagini: ingegnoitaliano.org
Oppure: youtube.com/@italiantechnology
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seconda guerra mondiale: comprava una radio della tedesca Bosch, fabbricata negli stabilimenti
della Bosch in America, la portava a Milano e ci costruiva intorno un bel mobile di legno. Quello
era il suo contributo: un bel mobile di legno. Ma non vai avanti a lungo e soprattutto non fai
margini decenti con una ricetta del genere. E per questo quando dopo la guerra i coniugi Brion e il
loro socio Pajetta mettono in piedi la Brionvega decidono che non vogliono fare come la
Radiomarelli, loro vogliono svilupparsi in casa i i ricevitori radio, gli altoparlanti, i sintonizzatori. E
quando arriva l’epoca dei televisori, imparano a costruire i componenti del televisore e realizzano
il primo televisore transistorizzato d’Europa, l’Algol, il primo realmente portatile, con tanto di
pacco batteria se non disponi di una presa elettrica. E dato che hanno un prodotto incredibile
chiamano degli architetti, dei designer per disegnarne l’esterno e lo fanno bellissimo. Ed è un
successo di vendite incredibile, perché per la prima volta consente di portarsi il televisore anche
in vacanza.”
ITALIAN
TECHNOLOGY
HALL OF FAME
Per Studenti Universitari (Scienze e Ingegneria, Economia, Giurisprudenza, etc.) e
Studenti delle Scuole superiori (Licei, Istituti tecnici, etc.)
COSA RENDE LA TECNOLOGIA
ITALIANA UNICA NEL MONDO
E quali aspettative può coltivare un giovane di contribuire a scrivere le nuove
pagine dell’Italian technology, invece di progettare di trasferirsi all’estero?
Giovedì 12 Dicembre 2024 ore 10-13 e 14-18
Università degli Studi di Verona, Polo Santa Marta, Via Cantarane 24 Verona,
Aula SPB (Aula B del Silos di Ponente) — Ingresso libero preferibilmente con prenotazione
MATTINA (ore 10-13)
INTRODUZIONE DELLA GIORNATA
Diego Begalli, Pro Rettore Vicario Università degli Studi di Verona
Carlo Massironi, Asset manager, Curatore della Italian technology Hall of Fame
Giusy Chesini, Prof.ssa di Economia degli intermediari nanziari
“IL GIOCO ALL’ITALIANA”
La tecnologia italiana, o Italian technology come la chiamano nel mondo, ha caratteristiche sue
proprie che la distinguono nel contesto internazionale
Giorgio Garuzzo, già CEO di IVECO e poi DG del Gruppo Fiat: L’Italia è un paese
tecnologico, il Made in Italy è prima di tutto una storia di export di tecnologia
Giancarlo Michellone, come neo assunto in Fiat ha guidato lo sviluppo dell’ABS Fiat,
e poi è stato CEO e Presidente del Centro Ricerche Fiat e Presidente di Area Science Park
di Trieste: Quando cercherai il tuo primo lavoro chiediti come sarai selezionato, formato e
valorizzato.
Pietro Camardella, Car e industrial designer, in Pininfarina designer di cinque Ferrari
tra cui la Ferrari F40, poi Chief Designer in Lancia, in ne responsabile Advanced Design
CRF: Esiste uno speci co della tecnologia italiana: “il gioco all’italiana”
POMERIGGIO (ore 14-18)
GIOCARE “IL GIOCO ALL’ITALIANA” IN ITALIA
Tre imprenditori tecnologici italiani raccontano la loro storia, quella della loro azienda e cosa
dicono ai giovani talenti
Federica Franzoso, Direttrice della Casa del Made in Italy del Veneto e Friuli V.G. del
Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Francesco Butera, AD di Dolphin Fluidics e “padre” del primato italiano a livello
mondiale nell’utilizzo delle leghe a memoria di forma.
Roberto Paratico, AD di Flow-Meter azienda del settore biomedicale di
apparecchiature per gas ad uso medico.
Carlo Garuzzo, Presidente di yRen Energy Group, grandi impianti fotovoltaici, eolici, e
accumulo, in Italia, Moldavia, Turchia, U.K..
LA SENSAZIONE DI ESSERE DENTRO UNA STORIA CHE VA AVANTI
Punti di forza e cose su cui impegnarci per migliorare
Tavola rotonda con Francesco Butera, Roberto Paratico, Carlo Garuzzo,
Federica Franzoso. Moderano Giorgio Garuzzo e Carlo Massironi
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