(AGENPARL) – mer 11 dicembre 2024 Ministero della Cultura
MUSEI NAZIONALI DI SIENA
Siena, 11 dicembre 2024
Presentazione del dipinto di Raffaello Vanni “San Pietro risana gli infermi con la sua ombra”,
nuova acquisizione dei Musei Nazionali di Siena
È stata presentata stamani, alla presenza del Direttore Axel Hémery e dello storico dell’arte Marco
Ciampolini, la nuova acquisizione dei Musei Nazionali di Siena per la Pinacoteca Nazionale. Si tratta del
dipinto a olio su tela di uno dei più importanti pittori del Seicento senese, Raffaello Vanni, raffigurante San
Pietro risana gli infermi con la sua ombra.
La Pinacoteca Nazionale di Siena è storicamente povera in capolavori del Seicento senese perché i suoi
primi fondatori ai tempi dell’Istituto di Belle Arti, Ciaccheri e poi De Angelis, raccolsero sopratutto opere
dal Duecento al Cinquecento. I principali quadri del Seicento in Pinacoteca sono provenienti dalle
commissioni del governatore Mattias de Medici, entrate nel fondo nell’Ottocento e della collezione Pratesi
approdata al museo nel 1995. Solo Ruttilio Manetti e Bernardino Mei sono già rappresentati con opere di
qualità. Invece, Raffaello Vanni è quasi assente dalle collezioni se non con delle opere minori.
Il quadro acquistato dall’antiquario senese Taddeucci presenta, oltre a un’iconografia rara e spettacolare,
una storia collezionistica prestigiosa, essendo appartenuto alla collezione Piccolomini.
“L’acquisizione di questo quadro – afferma Axel Hémery – consente di presentare al pubblico senese un
capolavoro di uno dei suoi più grandi pittori e di rafforzare la collezione relativa al Seicento, anche
nell’ottica di un futuro ricongiungimento dentro alla Pinacoteca delle opere ora presenti a Palazzo Chigi
Piccolomini alla Postierla.”
L’opera
San Pietro risana gli infermi con la sua ombra è un quadro della maturità dell’artista. Marco Ciampolini,
specialista dell’artista e della pittura senese del Seicento, ci indica una datazione durante gli anni 1640, ma
prima del Trionfo di David della collezione Chigi Saracini, datato 1648. Lo stesso Marco Ciampolini
pubblica l’opera nel Repertorio della pittura senese del Seicento.
Il dipinto ci è pervenuto in uno stato di conservazione perfetto e, fatto più unico che raro, si presenta ancora
sulla sua tela e nella sua cornice originali.
Anche se non è nota la commissione, sappiamo che è appartenuto alla famiglia Piccolomini, che abitò dal
Settecento fino al secolo scorso, Palazzo Chigi Piccolomini alla Postierla, oggi una delle sedi dei Musei
Nazionali di Siena.
Il pittore testimonia nel dipinto una notevole padronanza della narrazione drammatica e riesce a integrare dei
frammenti di composizione ispirati a grandi esempi del passato, come la citazione dell’Incendio del Borgo di
Raffaello nell’uomo che porta sulle spalle una donna svenuta. È notevole la capacità di Raffaello Vanni di
realizzare una composizione monumentale con una grande varietà di atteggiamenti. Di notevole interesse
sono gli angeli che portano all’apostolo Pietro gli attributi del capo della chiesa: la tiara pontificia e le
chiavi.
Ministero della Cultura
MUSEI NAZIONALI DI SIENA
Il pittore
Raffaello Vanni (Siena 1595-1673) fu il motore della pittura barocca a Siena ed ebbe una lunga carriera
trascorsa tra la città natale e Roma. Figlio del grande Francesco Vanni, conobbe poco il padre, che morì nel
1610, ma questo fu importante per indirizzarlo adolescente a Roma dove entrò nell’ambiente dei bolognesi
Guido Reni e Antonio Carracci. È documentato anche un soggiorno a Venezia che aiuta a capire il gusto per
il colore e per la materia pittorica. Rientrato seguì l’esempio di Pietro da Cortona, interpretandone l’arte con
forme e colori delicati di stampo squisitamente senese, divenendo così uno dei suoi più originali seguaci. Fu
autore di importanti cicli ad affresco e di grandi pale d’altare, anche fuori dei suoi principali luoghi di
produzione. Il suo ruolo di spicco tra i pittori attivi a Roma raggiunse l’apice con l’elezione a Principe
dell’Accademia di San Luca nel 1658.
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