“Niente agricoltori, niente cibo”: protesta a Londra contro l’imposta di successione sulle aziende agricole
Centinaia di trattori hanno invaso il centro di Londra nella mattinata di mercoledì, segnando l’ultima escalation nelle proteste contro la controversa imposta di successione introdotta dal governo laburista guidato dal Primo Ministro Sir Keir Starmer. L’iniziativa ha paralizzato il traffico attorno a Whitehall, con circa 500 macchine agricole che hanno sfilato per far sentire la voce di una categoria sempre più in difficoltà.
La misura fiscale, introdotta dal governo di sinistra come parte di un piano per colmare un deficit di bilancio di 22 miliardi di sterline, ha rimosso l’esenzione dall’imposta di successione per le aziende agricole familiari. La modifica colpisce le aziende agricole con un valore superiore a 1 milione di sterline (2 milioni per le coppie sposate), imponendo un’aliquota del 20%.
Secondo il governo, la tassa è mirata a evitare che i ricchi usino le fattorie come scappatoia fiscale. Tuttavia, la National Farmers’ Union (NFU) ha avvertito che il 60% delle aziende agricole potrebbe essere costretto a vendere terreni solo per pagare l’imposta, compromettendo la sostenibilità economica del settore agricolo.
Charles Goadby, allevatore di bovini e membro del movimento No Farmers, No Food, ha definito la situazione insostenibile:
“Il governo si rifiuta di ascoltare, e questa protesta è solo l’inizio. Stiamo combattendo per il nostro futuro e per quello del paese.”
Phil Cookes, un agricoltore di terza generazione, ha raccontato come la tassa potrebbe devastare la sua famiglia:
“Mio padre non può permettersi di morire finché il partito laburista è al potere. Se dovessimo pagare questa tassa, saremmo costretti a vendere la terra che la nostra famiglia ha coltivato per decenni.”
Alla protesta hanno partecipato anche figure politiche di rilievo, come Nigel Farage, leader del partito riformista britannico, che ha accusato il governo di voler sfruttare le tasse per appropriarsi di terreni agricoli destinati a nuovi alloggi per migranti.
L’ex ministro degli Interni James Cleverly ha criticato l’incoerenza del governo:
“Prima delle elezioni, il partito laburista aveva promesso di non cambiare il quadro fiscale per le aziende agricole. Ora stanno distruggendo la fiducia degli agricoltori.”
Liz Webster, fondatrice di Save British Farming, ha avvertito che gli agricoltori potrebbero iniziare a trattenere le scorte alimentari l’anno prossimo se il governo non farà marcia indietro.
La protesta di mercoledì è stata descritta dagli organizzatori come solo il primo passo. Gli agricoltori hanno dichiarato che continueranno a lottare contro una tassa che considerano ingiusta e distruttiva, ribadendo un messaggio semplice ma potente: “Niente agricoltori, niente cibo”.
La pressione sul governo di Sir Keir Starmer continua a crescere, con una crisi agricola che rischia di trasformarsi in una crisi alimentare per il Regno Unito.