
Che ci fa uno degli ultimi esponenti italiani della storia del movimento operaio, uno che non rinnega le sue idee ma le declina oggi nel senso del sovranismo popolare ad una delle più longeve kermesse giovanili nazionali della destra italiana? La domanda è legittima ed è in procinto di trovare risposta. sabato, 14 dicembre, alle ore 11, al Circo Massimo, Marco Rizzo, coordinatore nazionale di Democrazia Sovrana e Popolare, si confronterà per la prima volta con il partito della Meloni, ad Atreju. L’occasione è la tavola rotonda “Riaccendere i motori”. La via italiana dell’automotive. Tra i presenti, oltre al leader di DSP, per la prima volta invitato all’iniziativa della destra, Adolfo Urso (Ministro delle Imprese e del Made in Italy), Emanuele Orsini (Presidente Confindustria), Giuseppe Manca (Responsabile Risorse Umane e relazioni industriali Stellantis) e Marco Marsilio (Presidente Regione Abruzzo).
Sul tema, Marco Rizzo ha espresso, nei giorni scorsi, severe critiche.
“Il tema è questo- ha spiegato Rizzo, gli Agnelli, gli Elkann, la Fiat, FCA, sono un capitalismo molto anomalo. In realtà è la storia del capitalismo italiano. Cioè, a fare i capitalisti così sono buoni tutti. La dottrina era quella di socializzare le perdite e di privatizzare i profitti. Questi dirigenti dalle mega-buonuscite se ne fregano del lavoro, gli Elkann si buttano oggi sulla sanità privata, approfittando dell’assenza di qualsiasi politica industriale.”