
“Riunione plenaria annuale degli Esperti per la Sicurezza in servizio presso le Rappresentanze diplomatiche e consolari”
Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia
Roma, 6 dicembre 2024. Intervento del Ministro Piantedosi.
Rivolgo un saluto al Vice Presidente del Consiglio e Collega Ministro Tajani, al Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, ai Comandanti Generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e a tutti i presenti.
Ringrazio il Direttore Vallone per aver ospitato qui, alla Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia, la plenaria che, come ogni anno, riunisce gli Esperti per la Sicurezza in servizio presso le Sedi diplomatiche italiane nel mondo.
L’intuizione che, nel 2016, ha condotto i Dicasteri dell’Interno e degli Affari Esteri a istituire la figura dell’Esperto per la Sicurezza si è rivelata lungimirante e funzionale ad affrontare molteplici minacce, divenute in questi anni sempre più complesse e, per loro natura, pronte a manifestarsi in modo transnazionale.
Le organizzazioni criminali e terroristiche, i trafficanti di esseri umani, di stupefacenti e di armi, i propagatori di messaggi di estremismo violento si avvalgono delle tecnologie più avanzate e di strategie sempre più sofisticate, che, per essere efficacemente contrastate, richiedono conoscenze specifiche, studio, accesso a informazioni affidabili e complete.
Il quadro geopolitico, nel quale opera questa articolata rete Esteri – Interno, ci vede a confronto con scenari internazionali sempre più diversificati e complessi, che necessitano di un costante aggiornamento e potenziamento del sistema sin qui sviluppato, ancor più in un contesto internazionale funestato da due terribili conflitti bellici.
Il ruolo di voi Esperti, dunque, ben lungi dal garantire la pur importante rappresentanza delle Forze di Polizia all’estero, si concretizza in un’attività in grado di prevedere l’evoluzione dei rischi e fornire un insostituibile contributo alla comprensione e alla prevenzione dei fenomeni illeciti transnazionali.
Questa preziosa cooperazione interministeriale e interforze, di cui Voi siete espressione, ci consente di raccogliere informazioni essenziali, utili ad avere una lettura completa dei rischi derivanti dalle gravi crisi internazionali e dalle strategie criminali, come anche ad assumere tutte le iniziative più adeguate per tutelare la sicurezza dei nostri connazionali in Patria e all’estero.
Poter contare su una rete di selezionati Dirigenti e Ufficiali, dislocati in aree strategiche, significa favorire scambi informativi sempre più completi e tempestivi, per contrastare il crimine ma, ancor più, per anticiparlo con un’azione preventiva. Tutto ciò, accompagnando – in una dimensione sinergica – anche il lavoro condotto dalle nostre Rappresentanze diplomatiche.
In questo senso, a fianco dell’essenziale impegno quotidiano di ciascuno di Voi, riveste un ruolo centrale l’attività di coordinamento svolta dal Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia.
Il flusso informativo che, da ognuna delle Vostre Sedi, giunge in Italia, permette all’Ufficio di Coordinamento e Pianificazione delle Forze di Polizia e alla Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere di potenziare la cooperazione con gli altri Paesi, rafforzando reciprocamente i sistemi di law enforcement.
Il contributo fondamentale di quanti di Voi operano in Europa, in Africa, in Asia, in America Latina, è imprescindibile per conseguire con successo tutti gli obiettivi prioritari in tema di sicurezza: dalla lotta allo sfruttamento dei fenomeni migratori al contrasto alla criminalità organizzata, sino al terrorismo, al narcotraffico e all’impiego malevolo delle nuove tecnologie.
Il Vostro prezioso lavoro ha permesso, in questi anni, di conoscere in modo sempre più approfondito le reti criminali e di raggiungere eccellenti risultati, in collaborazione con le Autorità di Polizia e Giudiziarie dei Paesi in cui operate, come ha efficacemente ricordato, poc’anzi, il Direttore Centrale, Prefetto Grassi.
Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la Vostra dedizione e senza lo straordinario supporto della nostra rete diplomatica, che assicura a tutti Voi ogni necessario sostegno: per questo rivolgo al Collega Ministro Tajani – e, per suo tramite, alle Ambasciate d’Italia presso le quali operate – un pensiero di profonda riconoscenza.
Il “modello italiano” crede fermamente negli strumenti di cooperazione internazionale di polizia, in ambito bilaterale e multilaterale: ne è testimonianza la presenza qui, oggi, dei Legal Police attaché esteri, che concorrono a dare concretezza ed efficacia alle strategie comuni di prevenzione e contrasto.
Il buon esito delle strategie e delle operazioni che conduciamo in sinergia si traduce nel successo delle nostre democrazie, chiamate anzitutto a garantire alle Istituzioni e ai cittadini, in un’epoca di profonde instabilità, quel bene-sicurezza che è precondizione per la salvaguardia e l’esercizio di tutte le libertà fondamentali.
È per questo che ritengo sia di massima importanza – come mai prima d’ora – proseguire, con tutte le necessarie risorse disponibili, nel rafforzamento, nell’espansione e nella formazione della rete degli Esperti per la Sicurezza, primi e più attenti recettori delle sfide che l’Occidente è e sarà chiamato ad affrontare nei prossimi anni.