
(AGENPARL) – ven 06 dicembre 2024 ANNO 24 – NOVEMBRE 2024
Il clima terrestre da sempre subisce cambiamenti di breve, medio e
lungo periodo che dipendono da cause naturali come le variazioni
dell’orbita terreste, della radiazione solare, della circolazione degli
oceani oltre che dalle eruzioni vulcaniche. Nel corso degli ultimi decenni si osservano mutamenti più rapidi del sistema climatico rispetto
al passato, che sembrano correre di pari passo con l’incremento dell’emissione di gas serra 5. PER LA PRODUZIONE
DEL CAPITALE NATURALE
in atmosfera da parte
dell’uomo.
Il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC)1 nel sesto
rapporto di valutazione sul cambiamento climatico (AR6 del
2023) rileva come la temperatura media sulla terra sia aumentata dal periodo preindustriale (1850:1900)
all’ultimo ventennio (2011:2020) di 1,1 °C, con un maggiore incremento nell’atmosfera sopra alla terraferma
(+1,59 °C) rispetto a quella sopra agli oceani (+0,88 °C). Si nota in particolare come, a partire dagli anni
’70 dello scorso secolo, l’andamento delle temperature medie annuali abbia subito una decisa impennata
verso l’alto.
Parallelamente, le emissioni di gas serra cumulate a partire dal periodo 1850:1900 fino ai giorni nostri vedono una forte accelerazione proprio negli ultimi trent’anni: dal 1850 al 2019 si stimano emissioni di gas serra
su scala globale pari a 2.400 miliardi di tonnellate, delle quali il 58% sono emesse fino al 1989, mentre tutto
il rimanente 42% si concentra dal 1990 al 2019.
Analizzando l’apporto storico cumulato in termini di emissioni di CO2 da parte delle diverse aree geografiche del mondo, si osserva come, dal 1850 ad oggi, siano gli Stati Uniti d’America ad aver emesso la quota
maggiore di anidride carbonica con il 23% del totale, seguiti dall’Europa con il 16% e dall’Asia Orientale
(che include la Cina) con il 12%.
IL RISCALDAMENTO
GLOBALE
E’ il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) e il Programma delle
Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale.
CHI HA INQUINATO DI PIÙ NEGLI ULTIMI 170 ANNI?
Emissioni cumulate di CO2 per area geografica (incidenza %) nel periodo 1850:2019
Europa orientale,
Asia occidentale e centrale
America del Nord
Europa
Asia del Sud
Medio Oriente
America latina e
isole caraibiche
Asia Orientale
Asia sud orientale
e del Pacifico
Africa
Australia, Giappone,
Nuova Zelanda
Fonte: Elaborazioni dell’ufficio di statistica della Regione del Veneto su dati IPCC
SONO DISPONIBILI:
– L’offerta ricettiva, anno 2023
– Spostamenti e comportamenti di mobilità, anno 2023
– Infografiche “La condizione lavorativa dei laureati e le loro scelte“
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Consulta il Rapporto statistico interattivo per maggiori informazioni: https://statistica.regione.veneto.it/dashboard
Tuttavia l’evoluzione negli ultimi 30 anni (1990:2019) ha portato ad una situazione diversa da quella appena
descritta, infatti l’Asia orientale e quella del sud, trainate rispettivamente dalle economie di Cina e India, in
forte espansione economica, hanno incrementato moltissimo il proprio apporto emissivo. In particolare l’Asia
orientale è balzata in testa su scala mondiale, coprendo nel 2019 quasi il 28% delle emissioni complessive,
mentre l’Asia del sud ha superato l’8%.
Per contro gli Stati Uniti, che storicamente hanno emesso il 23% della CO2,
GLI ULTIMI
nel 2019 sono scesi al 12% nelle emissioni di gas serra complessivi (comunque
al secondo posto), mentre l’Europa è passata rispettivamente dal 16% storico
30 ANNI
all’8,3%. Va posta l’attenzione sul fatto che, queste riduzioni nelle incidenze
percentuali delle aree storicamente più inquinanti come il Nord America e
l’Europa, derivano da situazioni diverse: mentre per l’Europa l’incidenza cala sia per la forte crescita dell’Asia sia
per un oggettivo calo nelle emissioni complessive, per gli Stati Uniti la medesima incidenza si riduce solo per
effetto della crescita asiatica, mentre le emissioni effettive rimangono pressocché inalterate.
NEL 2019 L’ASIA ORIENTALE EMETTE DA SOLA QUASI IL 28% DELLE EMISSIONI TOTALI
DI GAS SERRA
Incidenza % di gas serra per area geografica. Anno 2019
Australia, Giappone,
Nuova Zelanda
Medio Oriente
Europa orientale, Asia
occidentale e centrale
Asia del Sud
Europa
Africa
Asia sud orientale
e del Paci?co
America latina e isole
caraibiche
America del Nord
Asia orientale
Emissioni di gas serra pro capite (tonellate/abitante) per area geografica. Anno 2019
CO2eq (t/ab.)
CO2eq globale (tt/ab.)
Fonte: Elaborazioni dell’ufficio di statistica della Regione del Veneto su dati IPCC
Africa
Europa
Asia sud orientale
e del Paci?co
America latina e isole
caraibiche
Asia orientale
Medio Oriente
Europa orientale, Asia
occidentale e centrale
Australia, Giappone,
Nuova Zelanda
America del Nord
Asia del Sud
In Italia le emissioni di gas serra mostrano un andamento incoraggiante: dopo una crescita dal 1990 al 2004/2005,
si assiste ad una progressiva contrazione che porta, nel 2021, ad una diminuzione del 20% delle emissioni
complessive, esclusi gli assorbimenti1, e del 25% includendo gli assorbimenti, rispetto al 1990. Il macrosettore
maggiormente responsabile delle emissioni è quello energetico, intorno all’80% del totale, che include il
settore dei trasporti, il settore del riscaldamento e quello dell’industria
energetica, manifatturiera e delle costruzioni. Proprio quest’ultimo
LE EMISSIONI
emette il 44% delle emissioni di tutto il macrosettore energetico stesso,
dai trasporti con il 31%. Negli anni la diminuzione complessiva
A LIVELLO LOCALE seguito
osservata è imputabile al contributo di tutti i macrosettori. In particolare
quello energetico, pur rimanendo il primo in termini emissivi, ha
ridotto del 22% il proprio apporto. Al suo interno, importanti riduzioni si osservano nei settori delle industrie
energetiche2 (-37%), di quelle manifatturiere e delle costruzioni (-42%). Si segnala tuttavia la criticità legata
ai trasporti, che rimangono pressoché stazionari in tutto l’arco di tempo considerato. Gli altri macrosettori,
sia i processi industriali che l’agricoltura, pur incidendo in misura inferiore, segnano dei miglioramenti. Infine
aumentano in modo significativo gli assorbimenti da parte delle foreste che, seppure coprano solo il 6,6% in
termini assoluti delle emissioni complessive, sono più che decuplicati dal 1990 al 2021. Scendendo alla scala
regionale, in Veneto le emissioni di gas serra (CO2 equivalente), si riducono progressivamente dal 2007 al 2021,
ultimo anno disponibile.
L’assorbimento di CO2 si riferisce ad una serie di attività che riducono l’anidride carbonica nell’atmosfera, come la piantumazione di piante
Raffinazione di prodotti petroliferi, produzione di elettricità e calore, produzione di combustibili e altro
LE EMISSIONI DI CO2EQ INIZIANO A CALARE DAL 2005
Emissioni CO2 equivalente (milioni di tonnellate) escluso il settore LULUCF
(Land Use, Land-Use Change and Forestry). Italia – Anni 1990:2021 e proiezioni al 2050
Processi industriali
Settore energetico
Riscaldamento
Ri?uti
Agricoltura
Trasporti
Energia elettrica
e industria
manifatturiera
Emissioni di CO2 equivalente* (tonnellate all’anno). Veneto – Anni 2007, 2010, 2013, 2015, 2017, 2019 e 2021
Emissioni totali (tonn)
* Per CO2 equivalente si intende la sommatoria di CO2, CH4 e N2O, ognuno moltiplicato per il proprio Global Warming Potential (GWP), ovvero il contributo all’assorbimento delle radiazioni termiche solari da parte di un gas serra in un certo arco di tempo (es. 100 anni, GWP100) rispetto all’assorbimento di
una uguale quantità di CO2. I valori di GWP per CH4 ed N20 sono rispettivamente 28 e 265.
Fonte: elaborazioni dell’ufficio di Statistica su dati INEMAR e ISPRA
Limitando l’analisi alle sole emissioni dirette, ossia escludendo quelle derivanti dai consumi elettrici e utilizzando come fonte l’inventario INEMAR1, nel 2021 i due macrosettori più inquinanti sono il “trasporto su
strada” e la “combustione non industriale” che, insieme coprono quasi la metà delle emissioni in Veneto
(27,3% e 21,3% rispettivamente). Le emissioni del “trasporto su strada” sono prodotte per quasi il 60% dalle
automobili e per il 35,6% dai veicoli commerciali (pesanti e autobus da una parte e leggeri dall’altra, rispettivamente con il 18,8 e il 16,8%). Quelle della “combustione non industriale” provengono per oltre il 71%
dagli impianti di riscaldamento domestico e per il 28% da quelli commerciali ed istituzionali. Il terzo macrosettore più inquinante è quello della “combustione nell’industria”, con quasi il 18% del totale di CO2 equivalente e, al suo
I SETTORI PIÙ EMISSIVI interno, la combustione nelle caldaie, turbine e motori a combustione interna che emette il 76% di tutto il macrosettore
IN VENETO
stesso. “L’agricoltura”, pur non emettendo CO2 diretta, bensì
solo CO2 equivalente derivante dal metano e dagli ossidi di
azoto, è responsabile del 10% delle emissioni complessive. Oltre il 52% della CO2 equivalente in agricoltura
ha origine dal metano prodotto dalla fermentazione enterica degli animai da allevamento, oltre il 30% dalla
gestione dei reflui riferita ai composti rispettivamente organici (17,4%) e azotati (13,2%) e il 15% dall’uso di
fertilizzanti. Infine il macrosettore delle “altre sorgenti e assorbimenti”, tendenzialmente “assorbe” gas serra
emissioni positive dirette complessive.
INEMAR (INventario EMissioni ARia) è un database realizzato per la costruzione dell’inventario delle emissioni in atmosfera, ovvero per stimare le emissioni
di diversi inquinanti per diversi tipi di attività (es.: riscaldamento, traffico, agricoltura e industria) e per tipo di combustibile, secondo la classificazione
internazionale adottata nell’ambito degli inventari EMEP-Corinair. I macrosettori e i settori codificati all’interno dell’inventario, sono aggregati in modo differente rispetto a quelli analizzati su scala nazionale e all’interno della Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SRAC) dove il bilancio
viene effettuato considerando sia le emissioni dirette (INEMAR) che quelle indirette (il settore eletrico).
I TRASPORTI SU STRADA RAPPRESENTANO IL MACROSETTORE CON LE MAGGIORI EMISSIONI
DI CO2 EQUIVALENTE
Emissioni di CO2 equivalente (*) (tonnellate all’anno) per macrosettore emissivo
(escluso “altre sorgenti e assorbimenti”). Veneto – Anno 2021
Trasporto su strada
Combustione non industriale
Combustione nell’industria
Agricoltura
Produzione energia e trasformazione combustibili
Processi produttivi
Trattamento e smaltimento ri?uti
Altre sorgenti mobili e macchinari
Estrazione e distribuzione combustibili
Uso di solventi
Altre sorgenti e assorbimenti
(*) Per CO2 equivalente si intende la sommatoria di CO2, CH4 e N2O, ognuno moltiplicato per il proprio Global Warming Potential (GWP), ovvero il contributo
all’assorbimento delle radiazioni termiche solari da parte di un gas serra in un certo arco di tempo (es. 100 anni, GWP100) rispetto all’assorbimento di una
uguale quantità di CO2. I valori di GWP per CH4 ed N20 sono rispettivamente 28 e 265
Fonte: Elaborazioni dell’Ufficio di Statistica della Regione del Veneto su dati INEMAR
SISTAR
Ufficio di statistica
Regione del Veneto
Regione del Veneto
– Presidenza della Giunta regionale
– Segreteria Generale della Programmazione
– Direzione Sistema dei controlli, SISTAR e
documenti di programmazione generale
– U.O. Sistema Statistico Regionale
Rio dei Tre Ponti – Dorsoduro 3494/A
30123 Venezia
http://www.regione.veneto.it/web/statistica
In attuazione alla Legge Regionale n. 8 del 2002, l’Ufficio di Statistica della Regione Veneto
raccoglie, analizza e diffonde le informazioni statistiche di interesse regionale. I dati elaborati
sono patrimonio della collettività e vengono diffusi con pubblicazioni e tramite il sito internet
della Regione Veneto all’indirizzo http://www.regione.veneto.it/web/guest/statistica.
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della fonte.
Per approfondimenti:
Lorenzo Mengotti
Carla Pesce