
Doveva essere un sabato tranquillo, come tanti altri, per la famiglia Cinelli di Veroli, in provincia di Frosinone, ma si è invece trasformato in un incubo. Ecco la storia raccontata da Fabio, il capo famiglia: “La cena era quasi pronta, quando siamo stati allertati dagli abbaiati ripetuti dei cani, poi ho sentito la cavalla che mi chiamava, ho capito subito che stava avvenendo qualcosa di molto strano. Mi sono precipitato fuori dall’uscio di casa e la scena che mi si è presentata agli occhi è stata, a dir poco, sconvolgente: ho visto Aria (la mia cavalla del cuore) correre verso casa. All’inizio ho pensato che fosse spaventata dal forte vento ma, quando l’animale mi si è parato davanti, ho visto che era esausto, con il collo completamente insanguinato. E’ morta dopo pochi minuti davanti a me, mentre il sangue gli schizzava da un taglio sulla giugulare ed io, invano, cercavo di fermare l’emorragia. Aria aveva cinque anni, a tutti gli effetti, era un membro della famiglia, compagna fedele di tantissime passeggiate, un’animale mansueto e dolcissimo. Quando il lupo l’ha azzannata, Aria era nel suo recinto. Tutto sarà certamente avvenuto, così rapidamente, da non dare tempo sufficiente, neppure ai cani, di intervenire prontamente”. I lupi sembrano ormai aver perso l’atavica paura verso l’uomo, si avvicinano sempre più spesso ai centri abitati e attaccano non solo puledri vitelli e ovicaprini, ma anche animali di grande taglia.
“Purtroppo la politica non prende una posizione a riguardo, ma ci aspettiamo che lo faccia al più presto, che ci dica cosa dobbiamo fare: chiudere forse le nostre aziende a causa del lupo e di una burocrazia sempre più opprimente? Dobbiamo, forse, lasciare il nostro paese per trasferirci altrove? Si continua a garantire massima protezione ad un’ animale che non è più a rischio di estinzione, anzi si è riprodotto con un tale successo da una punta all’altra dello Stivale, al punto di diventare un pericolo sia per gli animali domestici, che per l’uomo” lo afferma l’allevatore Guglielmo Lauro Presidente del Comitato Allevatori e Agricoltori del Territorio (CAAT), in Molise. A convalidare le argomentazione di Lauro sono vari casi di attacco di lupo verso l’uomo verificatesi di recente, il 10 Settembre era stato aggredito un bambino di 4 anni alla periferia nord di Roma; era stato trascinato a terra e si era salvato solo grazie all’intervento di alcuni ragazzi presenti in zona https://www.today.it/cronaca/bimbo-aggredito-da-lupo-catturato-roma.html A questo episodio increscioso, ne è seguito un altro altrettanto grave, a metà Novembre, un giovane agricoltore è stato attaccato da un lupo in provincia di Teramo (Abruzzo) https://www.iduepunti.it/18-11-2024/provincia-di-teramo-noto-imprenditore-agricolo-aggredito-da-un-lupo-che-inseguiva-un
Per far fronte ad una situazione che ormai appare fuori controllo, proprio lo scorso martedì, i rappresentanti del Coordinamento Nazionale Allevatori di Montagna e Pastori D’Italia (CONAPI), formato da sette associazioni di allevatori di varie regioni italiane, ha incontrato presso il Ministro dell’Ambiente a Roma, il Vice Capo di Gabinetto Generale Massimiliano Conti e Marco Visconti, consulente del Ministro Gilberto Pichetto Fratin. Giovanni Dalmasso, presidente del Coordinamento, ha sottolineato che l’incontro è stato molto collaborativo e orientato verso la ricerca di soluzioni concrete. “Tre le azioni che riteniamo indispensabili ed urgenti” racconta Dalmasso “c’e’ quella di evitare l’approvazione del Piano Lupo attuale, rivedendo tale piano in seguito alle nuove direttive europee e al Declassamento della specie. E’ indispensabile che le Regioni applichino, fin da subito, le deroghe di abbattimento previste dalla Direttiva Habitat, dando la possibilità a pastori e margari, in possesso di porto d’armi – previa partecipazione ad un corso di formazione – di difendersi con arma da fuoco, in caso di attacco da lupo (come già avviene in altri paesi europei). Infine, bisogna procedere al contenimento della specie, con abbattimenti pari alla percentuale di riproduzione annua del lupo (25% – 30%), come avviene in altri paesi europei, ad esempio, nella vicina Francia”.
Il CONAPI richiede, pertanto, l’attuazione di tavoli di lavoro permanente con il Governo, affinché il Coordinamento Nazionale, in quanto interlocutore autorevole degli allevatori estensivi Italiani, possa collaborare in modo costruttivo – e con proposte concrete – alla risoluzione dell’emergenza lupi e di altre problematiche impellenti che stanno minacciando la pastorizia italiana. “Bisognerà muoversi celermente, prima che sia troppo tardi…e che ci scappi il morto”, conclude Guglielmo Lauro.



