
(AGENPARL) – gio 28 novembre 2024 Andrea Enria (già presidente del Consiglio di Vigilanza della Bce): «Le banche sottopongano le loro proposte alle autorità europee, non a quelle nazionali»
«Le banche e altri intermediari devono abbandonare la prassi di sottomettere le loro proposte al vaglio preventivo di governi e autorità nazionali. Le iniziative vanno portate all’attenzione delle autorità europee, che ne faranno un’analisi con quelle nazionali, comunicando i risultati con una sola voce». Andrea Enria, senior advisor della Bank of England e già presidente del Consiglio di Vigilanza della Bce, lo ha detto intervenendo in qualità di keynote speaker al convegno “La regolamentazione del sistema finanziario europeo di fronte alle sfide dell’Unione Europea”, promosso giovedì 28 novembre dalla Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e introdotto dai saluti del rettore Elena Beccalli e del preside Giovanni Petrella. «Se le regole comuni sono rispettate l’ultima parola deve spettare agli azionisti, che per la maggior parte delle banche non sono più in prevalenza investitori del Paese in cui hanno la sede principale. Senza responsabilità e coraggio da parte delle imprese private il mercato unico continuerà a deludere», ha proseguito Enria.
Durante il suo intervento in Cattolica, l’economista, rifacendosi ai Rapporti Draghi e Letta, ha ribadito che l’integrazione europea resta l’unica strada da percorrere per garantire l’enorme flusso di finanziamenti richiesto dalla doppia transizione digitale e climatica. In particolare, in ambito finanziario, accanto ad azioni di policy condivise, risulta fondamentale che le imprese finanziarie accettino di giocare «secondo regole e prassi europee, consultando le autorità europee che coinvolgeranno quelle nazionali, senza però cedere alle loro indebite pressioni». Per questo motivo, ha precisato Enria, l’Unione dei mercati dei capitali (Cmu) «richiede un serio empowerment dell’autorità di regolamentazione e di vigilanza dei mercati finanziari della Ue (Esma) con una governance adeguatamente europea». Un approccio, ha aggiunto Enria, che si dovrebbe applicare anche all’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali o professionali (Eiopa). «Non si può avere integrazione dei mercati senza un’autorità europea direttamente responsabile per la vigilanza. La consuetudine a lavorare e decidere insieme sotto guida europea riduce (gradualmente) la preoccupazione di perdere controllo nazionale delle autorità tecniche, compensandole con controllo condiviso dall’Unione Europea».
Alla relazione di Andrea Enria è seguita una tavola rotonda coordinata da Giovanni Sabatini, professore a contratto di Principles of Banking nella Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Al dibattito hanno preso parte Stefano Cappiello, dirigente generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Carlo Comporti, commissario Consob, Carmine Di Noia, direttore Affari Finanziari e dell’Impresa di Ocse, Andrea Resti, professore di Economia degli intermediari finanziari all’Università Bocconi.
Buon lavoro.
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