Martedì i prezzi del petrolio hanno registrato un lieve calo, proseguendo la tendenza ribassista iniziata lunedì. Questa flessione è legata alle aspettative di un potenziale cessate il fuoco in Libano, che potrebbe aprire la strada a una tregua più ampia nella regione di Gaza, e al rafforzamento del dollaro statunitense.
Andamento dei prezzi
Alle 10:23 ora locale (07:23 GMT), il Brent, benchmark internazionale del petrolio greggio, è sceso dello 0,05% a 72,58 dollari al barile, rispetto ai 72,62 dollari della chiusura precedente. Allo stesso modo, il West Texas Intermediate (WTI), riferimento per il mercato statunitense, ha registrato una flessione dello 0,05%, attestandosi a 68,93 dollari al barile, dai 68,97 dollari della sessione precedente.
Cessate il fuoco in Libano: Una speranza per la stabilità regionale
Le prospettive di stabilità in Medio Oriente stanno influenzando i mercati energetici. Secondo il portavoce della Casa Bianca, Andy Bates, l’inviato speciale per il Medio Oriente, Brett McGurk, è in Arabia Saudita per discutere di un potenziale accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah.
Un parlamentare libanese, Qassem Hashem, ha confermato che le negoziazioni hanno raggiunto uno stadio avanzato, con un annuncio atteso entro 36 ore se i colloqui continueranno senza intoppi. Un cessate il fuoco in Libano potrebbe fungere da catalizzatore per una tregua più ampia, migliorando la stabilità regionale e contribuendo a un parziale allentamento delle tensioni geopolitiche.
Le conseguenze dei conflitti
L’anno scorso Israele ha intensificato gli attacchi aerei in Libano, dichiarando di colpire obiettivi di Hezbollah. Da ottobre 2023, più di 3.600 persone sono state uccise, oltre 15.300 ferite e un milione di persone sono state sfollate, secondo le autorità sanitarie libanesi.
Questa instabilità continua a influenzare i mercati petroliferi, benché le speranze di una tregua stiano contribuendo a contenere le preoccupazioni immediate.
L’impatto della politica statunitense sui prezzi
Il rafforzamento del dollaro, trainato dall’aumento dei rendimenti obbligazionari negli Stati Uniti, sta esercitando ulteriore pressione sui prezzi del petrolio. Un dollaro più forte tende a rendere il greggio, denominato in dollari, più costoso per i paesi che utilizzano altre valute, riducendo così la domanda globale.
Le politiche economiche degli Stati Uniti stanno inoltre alimentando timori di inflazione. Fattori come l’espansione fiscale, un mercato del lavoro rigido e l’aumento delle tariffe doganali potrebbero spingere al rialzo i tassi di interesse, influenzando negativamente i mercati emergenti e, di conseguenza, la domanda di petrolio.
Prospettive della Federal Reserve
Le dichiarazioni di Austan Goolsbee, presidente della Federal Reserve Bank di Chicago, suggeriscono che la Fed potrebbe continuare a ridurre i tassi di interesse verso una posizione più neutrale. Tuttavia, queste prospettive non sono sufficienti a contrastare le pressioni ribassiste sui prezzi del greggio legate alla forza del dollaro e alla volatilità dei mercati globali.
Conclusioni
Le speranze di un cessate il fuoco in Libano offrono una possibilità di stabilità in una regione cruciale per i mercati energetici, ma il rafforzamento del dollaro e le preoccupazioni sulla politica economica statunitense continuano a pesare sui prezzi del petrolio. I prossimi sviluppi geopolitici e le politiche della Federal Reserve saranno fattori chiave per determinare la direzione futura del mercato.